Va a correre, malore lo uccide

Gianluca Loschi, 44 anni, di Sesso: donate le cornee. Lascia un tuo ricordo

Gianluca Loschi

Gianluca Loschi

Reggio Emilia, 9 agosto 2014 - Torna a casa dopo aver fatto jogging, si sente male e muore poco dopo. È la tragica fine toccata a un uomo di 44 anni, Gianluca Loschi, di Sesso. «Era abituato ad andare a correre: usciva almeno due-tre volte alla settimana», racconta il nipote Mirko. Non solo: «Gianluca era uno sportivo: ha giocato per anni a calcio, ancora faceva qualche partitella con gli amici ed era appassionato di moto». Per questo motivo accettare che un malore abbia stroncato all’improvviso il suo fisico allenato da anni di sport, e a un’età ancora abbastanza giovane, è ancora più difficile.

Giovedì sera Loschi va a correre, ma al rientro dice di sentirsi poco bene. Ad attenderlo, nella loro casa di Sesso, in via Salimbene da Parma 209, ci sono la compagna Elisa Formaggi e la madre Soave Collini, con le quali abitava. Quando il 44enne rientra. Cammina avanti e indietro nel cortile del condominio, dicendo di accusare un dolore al petto.

La convivente, che lavora all’ospedale Santa Maria Nuova, ha l’occhio esperto e fa subito alcuni accertamenti. «Gli ha provato la pressione arteriosa, che risultava regolare — racconta il nipote —. E poi gli ha chiesto se sentiva male a un braccio, ma lui ha detto di no».

Visto che Loschi non migliorava, la donna gli dice: «Adesso ti porto all’ospedale». Ma non fa in tempo nemmeno a salire in auto con lui: l’’uomo, seduto su una panchina nel cortile del condominio, all’improvviso si accascia e perde i sensi. E non si riprende più.

Spaventatissima, la compagna chiama subito il 118 e la guardia medica. «I soccorritori hanno provato anche a rianimarlo, usando il defibrillatore — continua il nipote —. All’inizio sembrava aver reagito alla prima scarica dello strumento, poi non più». Loschi viene trasportato di corsa al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Nuova: i medici provano a rianimarlo, ma il 44enne muore alle 22.20. Di Loschi sono state donate le cornee e altri tessuti.

Lunedì sarà fatto un ulteriore riscontro diagnostico per capire con esattezza quale sia stata la causa della morte, che al momento appare imputabile a un malore. Poi sarà decisa la data dei funerali (che potrebbero essere celebrati, con tutta probabilità, martedì).

Loschi lavorava all’Emak di Bagnolo come attrezzista. E nel tempo libero amava praticare sport. Soltanto pochi mesi fa la sua famiglia era stata colpita da un altro grave lutto: il padre Mario era morto in marzo a causa di un arresto cardiaco. Oltre alla madre e alla compagna, l’uomo lascia il fratello Marco. «Per noi sei un’enorme perdita — sussurra il nipote — . Ti ricorderemo sempre».