Mercoledì 24 Aprile 2024

La proposta del Liga: «Le Ex officine Reggiane: buone per far musica»

Il rocker di Correggio: «Quei capannoni sono un simbolo lasciato a languire»

Un fotogramma del video di Ligabue girato alle Ex Reggiane ‘Il muro del suono’

Un fotogramma del video di Ligabue girato alle Ex Reggiane ‘Il muro del suono’

Reggio Emilia, 22 dicembre 2014 - «Le abbiamo usate perché simboleggiavano qualche cosa. Sono enormi fabbricati, bellissimi tra l’altro, in cui venivano costruiti anche aerei, treni, con un enorme indotto sulla città e che potrebbero venire riutilizzate in molti modi: per esempio potrebbero essere un buon posto per fare musica. Invece sono lì a languire... »

Ligabue e le ex Reggiane. Un atto d’amore. Un appoggio pieno e convinto (forse inconsapevole) al piano dell’amministrazione Vecchi: trasformare l’area delle vecchie officine in un contenitore poliedrico dove ospitare – oltre al Tecnopolo – un museo industriale e uno spazio per i concerti.

In un’intervista il rocker di Correggio – che in un capannone dismesso ha girato il videoclip de ‘Il Muro del suono’ – indossa una volta di più i panni dell’ambasciatore della reggianità. Ricorda la Reggio comunista della sua adolescenza. Parla delle radio libere, rimpiange le feste dell’Unità di allora, ricorda un insegnamento avuto (anche se in via indiretta) da Vicky Tondelli, celebra l’«eroismo» dell’emittente scandianese K Rock.

Eppoi parla di sé, con grande sincerità. Anche dei suoi capelli grigi: «Mi ero rotto di tingerli e di sentire la gente che mi diceva ‘ma sai che in quella trasmissione si vedeva, erano un po’ rossi’».