Attacchi a Caritas e Pd: Digos setaccia i filmati. Inchiesta per minacce aggravate

La rivendicazione degli autori: ‘Nessun vandalismo’

Giorgio Grandinetti

Giorgio Grandinetti

Reggio Emilia, 27 novembre 2015 - LA PROCURA di Reggio ha aperto un’inchiesta per minacce aggravate, contro ignoti, sui blitz avvenuti nella notte fra martedì e mercoledì alle sedi del Pd e della Caritas locali. Dopo l’informativa arrivata negli uffici di via Paterlini, ora gli uomini della Digos stanno scandagliando le immagini di una telecamera, che avrebbe ripreso il fatto, per tentare di identificare gli autori del gesto.

«Masse di stranieri ci stanno invadendo», ha scritto il Veneto Fronte skin sul proprio sito rivendicando la partecipazione al blitz, in tante città del Nord Italia, non solo a Reggio. Manifesti funebri e sagome di cadaveri con i colori della bandiera italiana contro lo Ius soli». Oltre alla nostra città, le intimidazioni sono avvenute a Como, Brescia, Crema, Lodi, Piacenza, Trento, Mestre, Vicenza e Treviso, Vigonza e Mestre: le sedi della Caritas e del Pd sono state prese di mira da azioni «dimostrative», scatenando indignazione nella società civile.

«Le parole che hanno accompagnato questi gesti esecrabili, ‘Guerra ai nemici della nostra terra!’, denotano un sentimento razzista che esprime chiusura e rischia di fomentare un odio pericoloso», ha detto la deputata Pd Vanna Iori.

Isacco Rinaldi, presidente Caritas Reggio, chiosa: «È un gruppo di cui qui non abbiamo mai sentito parlare, che per alzare un po’ tensione e poter avere un po’ di visibilità al livello nazionale ha fatto quest’azione dimostrativa in diverse sedi. «Siamo molto, molto sereni e continueremo tranquillamente la nostra attività».

Sull’episodio è intervenuto anche il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi: «Un’azione intimidatoria ed estremista, lesiva della libertà di pensiero e dei principi democratici sui quali si fonda la nostra Carta costituzionale. Perché è legittimo esprimere il proprio dissenso purché sia fatto pacificamente, senza modalità violente». Ora, continuano le indagini. Ieri sera gli autori del blitz hanno voluto ricordare, tramite una mail, che «non è avvenuto nessun imbrattamento o atto vandalico, l’azione è stata semplicemente dimostrativa».