La tragedia di Denny, 18 anni, precipitato dalla Pietra di Bismantova

Faraboni abitava a Pieve e aveva studiato all’istituto Chierici. Era andato sul massiccio con la fidanzata e gli amici per seguire il concerto nel piazzale

La vittima, Denny Faraboni, avrebbe compiuto 19 anni  in ottobre e viveva a Pieve

La vittima, Denny Faraboni, avrebbe compiuto 19 anni in ottobre e viveva a Pieve

Castelnovo Monti (Reggio Emilia), 17 luglio 2016 - La sua vita si è spezzata nel modo più terribile e drammatico a soli 18 anni. Cadendo all’improvviso dalla Pietra di Bismantova dov’era salito, insieme alla fidanzata e ad un’altra coppia di amici, per passare una notte spensierata. Denny Faraboni aveva studiato all’istituto d’arte Chierici e abitava a Pieve, in via Confalonieri, con la madre e la sorella di sedici anni.

I quattro avevano piantato le tende sulla Pietra e si apprestavano a seguire dall’alto il concerto che era in programma ieri sera proprio alla base della Pietra e in cui avrebbero dovuto suonare l’Associazione, Ustmamò, Angela Baraldi e Massimo Zamboni, la quarta edizione del festival ‘Suonarerock’. Il giovane reggiano, che abita in città, secondo quanto riportano alcune voci, era seduto sul ciglio del massiccio, con le gambe nel vuoto, ed è precipitato. Ma è anche possibile, secondo un’altra versione, che si sia sporto per fare una fotografia, perdendo l’equilibrio e cadendo nel baratro.

A dare l’allarme, intorno alle 20,20, è stato un testimone che ha assistito alla scena ed ha chiamato i soccorsi. Sul luogo del tragico incidente sono confluiti in fretta vigili del fuoco, soccorso alpino, protezione civile, ambulanze, elisoccorso, carabinieri e polizia provinciale.

Le ricerche, frenetiche e angosciate, sono proseguite per un’ora fin quando il corpo del 18enne è stato ritrovato oltre l’eremo tra le rocce e le piante. Un medico si è calato con il verricello nel tentativo, estremo e disperato, di poter soccorrere il ragazzo.

Per il 18enne, che ha fatto un volo di quasi 100 metri, purtroppo non c’era più nulla da fare. A poco a poco, la gente è sfollata, incredula per quanto successo e con le lacrime agli occhi mentre la fidanzata e i due amici, visibilmente sotto choc, sono stati accompagnati in caserma dai carabinieri.

Affranto Gigi Cavalli Cocchi de Lassociazione, che doveva suonare: «Siamo sconvolti. Poco prima di cominciare il concerto abbiamo visto il via vai delle ambulanze, poi l’elicottero. C’erano ragazzi che, nel pomeriggio, si erano arrampicati sulla Pietra: pensavamo fosse accaduto qualcosa a loro. Poi un soccorritore mi ha spiegato...».

Intanto le navette congli spettatori continuavano a salire: ad assistere al concerto c’erano non meno di 500 persone. «Ci siamo consultati con un referente della Provincia, promotrice dell’evento. Quando abbiamo avuto la conferma, abbiamo fatto una riunione con tutti i musicisti e poi siamo saliti sul palco, insieme al cosigliere comunale di Reggio Pierluigi Saccardi, annunciando che l’evento sarebbe stato sospesa».

Alle 21.30, poco più di un’ora dopo la tragedia, tutti vanno a casa. «Ci sentiamo in lutto - ha detto anche Ezio Bonicelli degli Ustmamò -. Una disgrazia enorme, terribile, non ci andava assolutamente di fare una festa rock con un lutto così grosso». La musica si è spenta e dentro tutti è rimasto solo un dolore immenso. Perché morire così a 18 anni è davvero assurdo e incredibile.