La pittura di Alfonso Borghi diventa alchimia per spiegare il mondo

La mostra del 69enne artista di Caprara allestita a Firenze nello storico palazzo Medici Riccardi

Alfonso Borghi

Alfonso Borghi

Reggio Emilia, 22 agosto 2014 - E' curioso come la pittura possa far incontrare il mondo contemporaneo con saperi antichi e misteriosi. In questi giorni ci prova Alfonso Borghi con "Alchimie della realtà", mostra di respiro nazionale allestita a Firenze nello storico palazzo Medici Riccardi. Lo fa con con accorata passione e densità materica, com'è tipico del suo stile e del suo modo di vivere di volta in volta le tante possibilità espressive e le molte avventure dell'arte, si tratti di grafico-pittorico o di scultura.

"In questa iniziativa la mia creatività che si esprime con la pittura vuole raggiungere un pensiero profondo, a volte inspiegabile, che è mistero, ma che se venisse completamente mostrato non sarebbe più un enigma, allora emerge parzialmente, perché allo stesso tempo rimane nascosto dalla matericità delle opere", spiega Alfonso Borghi, 69enne di Caprara, frazione di Campegine dove c'è la sua immaginifica fucina.

"Per fare questo, le tele vengono prima preparate con strati preliminari di colore e legno, per dare una sensazione di rugosità, su cui poi si dipinge con impatto emozionale, con velocità e sicurezza quell'idea che è in testa e che parla di alchimie che si confrontano con la quotidianità che ci attornia ma che ci portano molto lontano".

Borghi è molto conosciuto e apprezzato per lo stile peculiare, immediatamente riconoscibile. Si tratta della forte matericità dei suoi quadri, che nel percorso in compagnia dell'espressività sono partiti dal figurativo degli anni '60 per evolversi e raggiungere negli anni '90 un discorso astratto e infine approdare a una sintesi informale sottolineata dalle stratificazioni di colori, materiali e pensieri.

Fra le sue ultime esposizioni, quelle al teatro della Commenda di Genova e al chiostro del Bramante di Roma. Lo aspettano alcune esperienze all'estero, fra cui una personale a Dubai. "L'arte mi permette di viaggiare, ma io rimango sempre legato alla mia terra, ai suoi colori e agli indelebili ricordi del tempo della giovinezza, che hanno il sapore degli aneddoti raccontati da Fellini con la macchina da presa in 'Amarcord'", sottolinea Borghi. La mostra"Alchimie della realtà" prosegue sino al 31 agosto. Catalogo in sede. Per approfondimenti: www.alfonsoborghi.com.