Mostre, ce n’è per tutti i gusti

Gli appuntamenti con l’arte da non perdere questa settimana

L’allestimento di Mario Pini

L’allestimento di Mario Pini

Reggio Emilia, 24 ottobre 2014 - Questa settimana la nostra passeggiata d’autunno ci porta a conoscere artisti di grande spessore e di cifra stilistica molto diversa l’uno dagli altri. Iniziamo subito. Ricordando che la nostra gita fuori porta è ...vicinissima! Alla galleria Mazzoli di Modena.

REZARTE, REGGIO. Dopo il successo della giornata inaugurale di InContemporanea, la galleria RezArte proporrà una conversazione fra Mario Pini e il critico d’arte Alberto Agazzani domenica 26 ottobre, alle 17, all’interno della mostra “Passione e sentimento. Angela Bergomi Mario Pini”, visitabile fino al 16 novembre. Ecco le parole del curatore Agazzani. Angela Bergomi e Mario Pini. Nel percorso di riscoperta del Novecento reggiano da lei avviato dove si collocano? Bergomi e Pini hanno rappresentato una coppia, artistica e nella vita, di pittori straordinari tra i più “segreti”, per ragioni soprattutto politiche (entrambi erano apertamente di destra), nel novero di quel Novecento reggiano che ci accingiamo a riscoprire. Bergomi con una sensibilità ed una forza espressiva eccezionali, pregne di quelle passioni che, accanto ad un talento pittorico sorprendente, in maniera assolutamente pura manifestano l’anima più autentica dell’astrattismo più nobile. La ricerca espressiva di Pini, pittore dotato di un talento e di una felicità tecnica innate, seppure su un versante più razionale incarna mirabilmente l’evoluzione di un artista infiammato dall’informale, ma che approda ad un post-futurismo giocoso e mirabolante, seppure rigoroso e di indubbio fascino. Novecento reggiano, la sua valorizzazione. La città sta rispondendo allo stimolo? Che cosa si può fare di più? Dopo la mostra dello scorso anno sul Novecento reggiano si è assistito in città ad un risveglio d’interesse attorno a quella affascinante stagione artistica, in entrambe le sue declinazioni di astratta/informale ed iconica. Di certo la nostra iniziativa non può da sola colmare un oblio che scandalosamente è calato negli ultimi vent’anni sulle espressioni artistiche locali. Da sempre auspico una politica culturale degna di definirsi tale, a questo punto orgogliosamente incentrata sulla riscoperta (ed in certi casi scoperta) e rilettura in chiave meno storicamente coinvolta delle vicende artistiche del “secolo breve”. I “nuovi” Musei dovrebbero operarsi come protagonisti di un nuovo regesto, magari all’interno di un più ampio progetto incentrato sulla nascita di un “Museo del 900 reggiano” dove, ordinate per sezioni cronologiche, si possa “raccontare” ed esporre le opere di tutti i protagonisti della seconda parte del secolo scorso, evidenziandone l’evoluzione, l’arricchimento, le ricerche. Uno scatto d’orgoglio inedito e con costi irrisori, visto che gli spazi (inutilizzati) non mancano e le opere neppure, sebbene imprigionate e nascoste nei depositi. Anche Palazzo Magnani potrebbe recuperare il tempo perduto, dedicando parte della sua programmazione a questa sorprendente ed appassionante riscoperta. Magari da affidare a giovani in grado di rileggere quella vicenda con occhi nuovi.  

GALLERIA SAN FRANCESCO, REGGIO. Lo spazio espositivo di Via Bardi ospita, dal 25 ottobre al 23 novembre, la personale di Giovanni Laurent Cossu, intitolata “Cavalli, cavalieri e castelli” da Matilde al Boiardo.Laurent Cossu nasce ad Aosta nel 1953 e da diversi anni vive a Bibbiano. Scultore ceramista propone in questa mostra una serie di opere, a bassorilievo e a tutto tondo, realizzate in terracotta. “Il canto della creta”, come le definisce lui. Il nostro territorio ha una sua identità nata dalla ricchezza delle vicende storiche che ne hanno caratterizzato la formazione. Il risultato è un paese che si presenta come un variegato mosaico che ne accresce il fascino e l’interesse. Per Reggio e la sua provincia non possiamo non ricordare la vicenda canossana e, per il versante letterario, la fioritura del romanzo cavalleresco ad opera del Boiardo e dell’Ariosto.Laurent Cossu ha voluto cimentarsi con questo inesauribile “giacimento”: trovando nella figura del cavaliere, con il suo corollario di castelli, tornei e combattimenti l’interprete ideale di quella dimensione avventurosa e cortese, mistica e sanguigna che le terre reggiane sono in grado di ispirare. L’inaugurazione avrà luogo sabato 25 ottobre, alle 17. Orari: tutti i pomeriggi, 16/19.30, lunedì e giovedì esclusi. Ingresso libero.

A PALAZZO MAGNANI. Ricorrendo il 540° anniversario della nascita di Ludovico Ariosto, la Sezione Italia Nostra di Reggio ha deciso di dedicare l’Almanacco 2015 alla illustrazione delle opere di questo straordinario scrittore. La presentazione dell’Almanacco – affidata a Marco Carminati e a Mauro Carrera- avverrà sabato 25 ottobre, alle 11 alla Fondazione Palazzo Magnani e il volume sarà in mostra alla Panizzi dal 25 ottobre al 9 novembre. I maestri incisori invitati a partecipare sono André Beuchat, Stefano Grasselli, Raffaello Margheri, Toni Pecoraro, Vincenzo Piazza e Roberto Tonelli. La realizzazione editoriale dell’opera è della Stamperia Mavida di Reggio Emilia.

IMMAGINA, REGGIO. Da sabato 25 a domenica 26 ottobre DarkRoom SilmarArtGallery di Carpi sarà presente alla 16a edizione della storica mostra mercato Immagina. Arte in fiera di Reggio con una selezione di tre artisti che propongono tre diverse declinazioni sulla figura (stand E6-F6). Essi sono: Massimo Lagrotteria, Andrea Saltini ed Emanuele Sferruzza Moszkowicz.I dipinti di Andrea Saltini fanno parte della serie intitolata Se non ora, quando? Al centro di queste opere, il valore del passato, l’importanza del ricordo, anche di quello doloroso che viene recuperato, ricomposto nei suo frammenti sparsi e nelle sue emozioni.  Massimo Lagrotteria si è invece concentrato sul tema della “gloria” ritraendo – con l’antica tecnica dell’olio su tela – una gallery di personaggi che paiono aver affrontato un’immane e ripida scalata. Emanuele Sferruzza abbraccia l’ironia come stile principale.

VIALE ALLEGRI, SPAZIO BDB. Migrazione, sconfinamento e integrazione, convivenza e cooperazione. Attorno a questi concetti ruota il progetto ‘Beyond the Border’, che raggruppa le proposte di cinque giovani artisti in viale Allegri, in una direzione di confronto. Oggi, per una decina di giorni, tocca al reggiano Antonio Cavicchioni. Classe 1984, ha frequentato il conservatorio Achille Peri, dove sta conseguendo il diploma in chitarra classica. La fotografia è per Cavicchioni atto conoscitivo del continuum realtà-tempo, dove la presenza umana è archetipica ed rappresentata dai segni del suo passaggio.

GALLERIA MAZZOLI, MODENA. Sabato 25 ottobre alle 18,30 la galleria Mazzoli inaugura Imageless Seeing, mostra di Carlo Benvenuto e Emanuele Cavalli, curata da Angela Madesani. Imageless Seeing, visione senza immagini, è una citazione del testo di Susunaga Weeraperuma, dedicato al filosofo Jiddu Krishnamurti. La mostra pone in dialogo i lavori di due artisti, due pittori che hanno utilizzato la fotografia per la loro ricerca. Di Benvenuto sono in mostra lavori appositamente pensati per l’occasione. Nelle inedite opere con soggetto le stelle la sua ricerca si spinge fino a intendere la fotografia come pittura, a utilizzare liberamente la luce come colore. Benvenuto inventa una astrazione all’interno del suo quotidiano, rivelando una tensione sperimentale vicina alle atmosfere sixties della pop art inglese. Per la prima volta, invece, una galleria privata espone il lavoro fotografico di Emanuele Cavalli, protagonista di quella che il critico francese Waldemar George aveva apostrofato nel 1933 l’ Ècole de Rome.