Fa causa al Comune di Novellara per una multa e la vince

Il Municipio dovrà risarcire il querelante per un importo di 2.112 euro

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Reggio Emilia, 17 settembre 2014 - La notifica di una contravvenzione non era avvenuta regolarmente. Così, il giudice ha accolto il ricorso di un cittadino multato, condannando il Comune di Novellara a risarcire le spese processuali al querelante, per un importo di 2.112 euro.

In pratica, all’inizio di luglio del 2005, l’ufficio di polizia municipale aveva inviato a un cittadino un documento di notifica di una contravvenzione. Ma la consegna non venne mai finalizzata, in quanto l’addetto al recapito della raccomandata non aveva trovato il destinatario all’indirizzo di casa e l’avviso non era stato lasciato nella apposita cassetta (di cui l’abitazione non era dotata) ma in un luogo esterno da cui il foglio era poi volato via. Il destinatario, non trovando l’avviso della raccomandata, non seppe mai della notifica della contravvenzione, se non quando gli arrivò una seconda raccomandata di sollecito, con importo maggiore e interessi maturati.

L’uomo aveva presentato querela di falso contro il Comune, chiamando in causa pure Poste Italiane. E al processo è stato dimostrato che, in effetti, la notifica non era stata eseguita in modo corretto, con il giudice che ha dato ragione al querelante. La sentenza è diventata definitiva, con l’ente pubblico locale chiamato appunto a versare la somma prevista dal giudice come risarcimento delle spese processuali. Ma, alla luce dei fatti emersi durante il procedimento giudiziario, non si esclude che il Comune possa rivalersi su Poste Italiane, considerando che l’ente pubblico risulta aver agito in buona fede, ritenendo – come risultava alle Poste – che il recapito della lettera fosse avvenuto in modo regolare e che l’utente contravvenzionato fosse venuto a conoscenza della multa a suo carico.