Nomadi, emozioni non solo in musica. Spuntano le opere inedite di Augusto Daolio pittore

L’ex leader del famoso gruppo musicale, morto nel 1992, si dilettava anche coi pennelli. Le tele in espozione a Rubiera FOTO Augusto, una vita da artista

Il fratello di Augusto Daolio, Claudio, davanti a una delle opere

Il fratello di Augusto Daolio, Claudio, davanti a una delle opere

Reggio Emilia, 21 ottobre 2014 - Grande affluenza di pubblico, interessato e curioso, alla mostra collettiva “Un viaggio tra cibo e natura” inserita tra gli eventi della fiera di Rubiera, in una assolata domenica di fine settembre. Tra le tante opere in esposizione, anche quattro quadri di Augusto Daolio (FOTO), ex leader dei “Nomadi” che, oltre alla sua attività di musicista e cantante, si dilettava anche nella pittura, raggiungendo un notevole traguardo in fatto di stile e esecuzione.

A concedere le tele per l'occasione, uno dei fratelli Daolio, Claudio, virtuoso della scultura in legno, che ha così spiegato la decisione di inserire i quadri di Augusto tra i quadri scelti per la collettiva: “Ho voluto fare un omaggio a Augusto per dimostrare una volta ancora il rispetto per tutto il suo lavoro, il mio orgoglio dell'essere suo fratello e il piacere che provo nel mostrare la parte forse meno conosciuta di lui”.

Ma come ha iniziato Augusto il suo percorso artistico al di fuori della musica?

“Lui nasce come pittore tra il '68 e il '70, con la pittura a olio e poco prima con figure a china ritoccate a acquerello. Ha poi proseguito con un costante miglioramento nell'esecuzione delle forme e nella tecnica, giungendo a un genere di pittura contemporanea, raggiungendo, a mio parere, un livello davvero molto buono”.

Da cosa traeva ispirazione per i suoi lavori?

“Gli piaceva molto frequentare mostre. Ne visitava moltissime e osservava tutto. Da altri artisti e dal loro lavoro prendeva però, appunto, solo lo spunto, l'ispirazione, non ha mai copiato nulla. Ogni sua opera è originale sia come soggetto, sia come esecuzione”.

La creatività sembra scorrere nel sangue della famiglia Daolio: anche lei è un artista.

“Sì, anch'io ho iniziato con la pittura a olio, nella prima metà degli anni '60, per poi passare all'acrilico, ma la mia vera vena l'ho scoperta all'inizio degli anni '80, con l'apertura della falegnameria. Lì ho capito che la lavorazione del legno, che da noi inoltre non è molto praticata, con scultura e bassorilievo, riusciva a darmi quella soddisfazione che non sentivo con la pittura. Creare le forme, estrapolarle da legni pregiati: questo è ora il mio mondo artistico”.

Insieme ai quadri di Augusto Daolio, anche opere di diversi nomi noti per appartenere all'arte della tradizione che, seguendo il tema della mostra, raccontano scorci della nostra terra e dei suoi frutti. I nomi degli altri espositori: Claudio Apparuti, Rolando Baffioni, Rosanna Bandieri, Enzo Barbanti, Claudio Barbieri, Luigi Camellini, Silla Davoli, Augusto Fantini, Guido Ferrari, Claudio Frassinetti, Alga Ghidini, Maria Grassi, Nero Levrini, Roberta Lodi Rizzini,Gianpaolo Marchesi, Maria Cristina Martinelli, Loris Morini, Cesare Pinotti, Oscar Povosi, Massimo Riccò, Maura Salsi, Romano Salami, Giampaolo Santarello.