Il nuovo palasport? Un diamante incastonato nella città

Il progetto del nuovo PalaBigi firmato dall’architetto Andrea Oliva (FOTO)

(Foto Artioli)

(Foto Artioli)

Reggio Emilia, 27 luglio 2014 - Un diamante incastonato nel cuore della città (FOTO). A Stefano Landi brillano gli occhi ogni volta che ne parla. Tutti coloro che avevano visto il progetto ne erano entusiasti. E, per di più, si continuava a dire, in questo modo si potrebbe dare un volto nuovo e moderno a una zona strategica del centro storico. Un piccolo diamante nel cuore della città, per l’appunto. Eccolo qui, allora, il gioiellino. Eccolo qui, il progetto firmato dall’architetto Andrea Oliva di cui si parla da almeno tre anni.

Eccolo qui il palasport prossimo venturo. Eccole qui, in esclusiva, le immagini di come dovrebbe diventare il PalaBigi, grazie ad un’opera di ristrutturazione che ne cambierebbe completamente il volto, portando la capienza a 5115 posti. Adeguandolo, in questo modo, alle esigenze della Pallacanestro Reggiana che ha bisogno di una «casa biancorossa» per provare a dare realmente l’assalto allo scudetto dei canestri. Oltre a questo, però, ristrutturare l’impianto cittadino, permetterebbe di cambiare volto a tutta la zona di via Guasco, rendendola decisamente più bella e fruibile. E permetterebbe pure di riportarte concerti e spettacoli di alto livello nel centro della città. I vantaggi, insomma, sarebbero diversi.

E viste, in queste pagine, le riproduzioni digitali di come diventerebbe il nuovo impianto, crediamo che a tutti, o quasi, brillino gli occhi un po’ come succede a Stefano Landi. Ed è vero che resterebbe il problema del parcheggio, ma è altrettanto vero, come sottolineano amministratori e tecnici, che il parcheggio della Zucchi è a cinque minuti dal palasport. Non stiamo parlando, insomma, di uno sforzo immane. La domanda che un po’ tutti si pongono, a questo punto, è una sola: si può fare? Si può passare dalla carta e dal digitale alla realtà? Si potrà mai vedere una ruspa entrare in azione tra via Guasco e via Dei Servi per trasformare l’attuale impianto ormai datato e con gravi problemi, in un’arena moderna ed accogliente? Si possono cancellare 30 anni di chiacchiere, promesse, bla-bla e quant’altro passando dalla teoria ai fatti? La verità è che tra la Pallacanestro Reggiana e il Comune, con la regia di Mauro Del Bue che si è speso molto per questo progetto ed era convinto di riuscire a condurlo in porto entro la fine del proprio mandato, il dialogo non si è mai interrotto.

Stefano Landi aveva bloccato tutto alla fine del 2013. Si era reso conto di non potersi assumere, da solo, oneri così gravosi. Stiamo, infatti, parlando di una cifra vicina ai 10 milioni di euroOra, invece, si sta provando a riallacciare i fili e ad impostare un discorso completamente diverso. Il Comune si farebbe carico dell’operazione con la Pallacanestro Reggiana che verserebbe nelle casse comunali circa quattro milioni, acquisendo la palazzina ex Omni che ospiterebbe la sede della società e la foresteria per i giovani. Il club biancorosso, poi, pagherebbe un affitto annuale decisamente più cospicuo rispetto a quello attuale in modo da rimpinguare un po’ alla volta le casse comunali, cancellando, in buona parte, lo sforzo iniziale. Si è, insomma, capovolto quello che era il piano finanziario iniziale.

E chissà che, in questo modo, non si riesca a far partire davvero i lavori. Se così fosse, le ruspe entrerebbero in azione alla fine dell’attuale campionato, con la Grissin Bon che dovrebbe trasferirsi per qualche mese presumobilmente a Modena, ma non è escluso neppure che si punti sul PalaAzzarita a Bologna. Il trasloco non sarebbe lunghissimo. Alcune simulazioni, che sono già state effettuate, parlano, addirittura, di 7-8 mesi per completare i lavori. Se tutto filasse alla perfezione, insomma, a gennaio la compagine biancorossa potrebbe già esibirsi nel suo nuovo palasport. Male che vada, invece, la compagine reggiana dovrebbe disputare una stagione lontana da Reggio, ma crediamo che sarebbe un sacrificio che molti degli appassionati biancorossi sopporterebbero volentieri, sapendo poi di poter disporre di un impianto finalmente adeguato.

Tra l’altro con la capienza a 5115 posti, la Grissin Bon potrebbe disputare a Reggio, eventualmente, anche l’Eurolega in quanto per la licenza B, quella annuale che in questa stagione è stata assegnata alla Dinamo Sassari, serve un palasport da 5.000 posti e quindi la Grissin Bon rientrerebbe nei parametri. Il vero problema, ora, è quello di trovare un accordo e un equilibrio finanziario per poter partire. E dare vita alla ristrutturazione dell’impianto che potete vedere e ammirare in anteprima in queste pagine. E’ chiaro che bisognerà superare anche qualche piccolo problema burocratico, ma si tratta di particolari che si possono tranquillamente by-passare nel giro di 3-4 mesi. Servono i soldi. E serve la volontà di farcela e di partire davvero.