"Totalmente dipendente": il palazzo è una bolgia

Tifo incontenibile per la Grissin Bon: pelle d’oca e lacrime sugli spalti

Rimantas Kaukenas esulta dopo il canestro vincente (Foto Ciamillo)

Rimantas Kaukenas esulta dopo il canestro vincente (Foto Ciamillo)

Reggio Emilia, 17 giugno 2015 - A CUORE spalancato. Una città intera, il pubblico in delirio, una squadra che non è mai sembrata tanto grande. Il palazzetto, ieri, era così. Un’arena di sudore, lacrime e incredulità.

«Prestazione stellare... Così, se ne vinciamo una a Sassari... Non dico niente... È impensabile, squadra fuori da ogni previsione, grandissima. Valori fisici, morali, mentali. Ma qui siamo andati oltre... ». Scuote la testa Giammaria Manghi, presidente della Provincia. Il sindaco, Luca Vecchi, sorride. La pensa come lui: «Bisogna continuare ad avere fame, rimanere concentrati. Ma questi hanno la motivazione e la condizione ottimale per arrivare fino in fondo. Così... siamo imbattibili».

Nel frattempo, il campione olimpico Giuliano Razzoli si fa un selfie con i giocatori alle spalle. Ha indosso la canotta della Grissin. Non la toglie più ormai.

MA IL TIFO, quello, era pelle d’oca. Da ogni parte. Volevano il sesto uomo in campo? L’hanno trovato. «Totalmente dipendente... Non so stare senza te... » Un coro che sembra rimbombare nelle ossa. Dentro i polsi.

Cinciarini mette una palla impossibile. Il palazzo esplode. Lui indica la gradinata dietro il canestro. Lì è seduta sua moglie, Alessia, la madre del suo bambino, che porta in grembo. È il giorno del 24esimo compleanno di quella ragazza stupenda. Quel canestro è per lei. Il suo regalo più grande.

E allora, tutti in piedi per la Reggiana. Che qui, al Palabigi, si sente solo il proprio respiro. A volte scompare pure quello.

È una bolgia. I giocatori chiamano il pubblico. Quello risponde.

Nella curva ospite c’è l’immancabile Geppi Cucciari: «È un impianto piccolo e caldo, questo – sbotta con gli occhi lucidi –. Ma se posso vengo sempre. Noi ci crediamo ancora, vi aspettiamo a Sassari». Dietro di lei, commoventi, gli ultras della Dinamo continuano a incitare i loro ragazzi. Incontrano i ‘tifosi fagolosi’. Si battono il petto, si abbracciano.

Talmente belle da non crederci, queste due tifoserie gemellate. Lo vede anche il questore, Isabella Fusiello, seduta in tribuna: «Uno spettacolo così andrebbe pubblicizzato. Perché lo sport è anche questo».

Una città intera che festeggia. E si riversa nelle stradine del centro con indosso la maglietta con quel grande cuore rosso che batte. È uno spettacolo. Davvero.