I paracadutisti del Campovolo tornano a volare

Dopo la nevicata era crollato l'hangar, ma la scuola Bfu ha iniziato a ‘ricostruire il sogno’

RINASCITA Al Campovolo  si ricomincia con i lanci

RINASCITA Al Campovolo si ricomincia con i lanci

Reggio Emilia, 29 marzo 2015 - LA SCUOLA di paracadutismo Bfu riapre le ali. Lo ha fatto ieri mattina a poco meno di due mesi di distanza dalla grande nevicata che, assieme al vento, nella notte del 6 febbraio ha fatto crollare l’hangar del Campovolo e quasi distrutto l’aereo della scuola (il mitico Pilatus Porter, con oltre 50 anni di storia, appartenente alla Cia e che ha sorvolato i cieli del Laos durante la ‘guerra segreta’ combattuta dagli americani) oltre ad aver danneggiato altri due velivoli.

Due mesi dopo riecco i sorrisi, l’adrenalina, i voli e i lanci. Un centinaio quelli che ieri mattina sono tornati a riaprire le ali. A dargli il benvenuto uno striscione che campeggia nel «piazzale» di preparazione della scuola: 'Ricostruiamo il sogno'. «Siamo ripartiti con un po’ di incoscienza per una nuova missione – dice orgoglioso il direttore della scuola, Paolo Haim –. Per i lanci avremo fino alla fine di aprile l’aereo che ci ha messo a disposizione un pilota tedesco, un caro amico. Poi andremo avanti affittando aerei. Ma l’unica cosa che conta è che vogliamo andare avanti».

Riguardo ai danni invece è tutto un punto interrogativo: «Non si sa ancora nulla – spiega Haim –. Incontreremo il perito per gli aerei e vedremo. Anche se pare che non ci sia la copertura assicurativa. Per il Pilatus sarà difficile, ci vogliono 500mila euro e nella migliore delle ipotesi ne vengono coperti 350mila». Ma c’è pure qualche buona notizia: «il nuovo hangar che abbiamo comprato sarà montato dopo Pasqua». In tantissimi hanno voluto dare una mano alla Bfu. «Un amico ha aperto una colletta. Non pensavamo di raccogliere tanto, invece sono arrivati 17mila euro».

Piccole donazioni, come quella di Darling, un ragazzo di 22 anni di Reggio, di origini albanesi, appassionato di paracadutismo che il giorno dopo la distruzione dell’hangar ha voluto dare un piccolo contributo alla Bfu. Marco Schenetti, uno degli organizzatori dei lanci, è felice: «Quella della neve è stata una legnata durissima. Ma ci siamo rimboccati le maniche e vedere oggi tanti sorrisi è una sensazione stupenda».

La Bfu rimarrà aperta anche nel weekend di Pasqua, da venerdì a lunedì. Insomma, per chi volesse regalarsi un brivido e una scossa di adrenalina...