E Parma ingoia

Cattivi pensieri

Reggio Emilia, 29 marzo 2015 - Avevano compiuto uno sforzo immane a Parma. Un impegno titanico messo in campo da M5S contro l’inceneritore Iren di Uguzzolo e per la raccolta porta a porta. La campagna elettorale di Pizzarotti aveva al centro lo smaltimento dei rifiuti facendo a meno del termovalorizzatore approvato dai suoi predecessori. Pizzarotti divenne sindaco anche (non solo, a Parma c’era stato un cataclisma politico) per quella battaglia. Adesso il decreto sblocca Italia di Renzi, tanto osteggiato oltre Enza, va verso l’applicazione e sarà inevitabile - pena il mancato rispetto della legge - utilizzare l’inceneritore di Uguzzolo a pieno regime, cosa che oggi non succede, bruciando i rifiuti extraparmensi. In pole position Reggio, che l’inceneritore non ce l’ha dopo aver smantellato Cavazzoli. Da noi, oggi, ci sono solo discariche, dove peraltro abbiamo smaltito per anni anche il rusco dei fieri e campanilistici eredi di Maria Luigia, di Ubaldi e di Vignali. Si potrà discutere su quanto sia virtuoso smaltire col porta a porta e vizioso (nel senso di pigro) con l’inceneritore: del resto, anche Reggio non sta andando male, tutt’altro. Ma l’inceneritore c’è, a Parma. E c’è l’indifferenziato, non si può far finta che non ci sia.

In tempo di crisi non si può andare tanto per il sottile; se un impianto lo si fa funzionare al cento per cento aumentando la produzione di calore Iren fa utili e siccome Iren è una multiutility a trarne vantaggio dovrebbero essere i cittadini che pagano la bolletta. L’ideologia si fa con la pancia piena. Così il nostro indifferenziato è giusto vada a Parma, ed è auspicabile che la Regione decida in questo senso col piano rifiuti che si accinge ad approvare, se l’alternativa per noi è continuare a riempire discariche perchè un nuovo inceneritore costerebbe troppo. Da anni si parlava di un impianto a Reggio, e si discuteva di dove metterlo. Alla fine si era deciso: a Gavassa, confine con Correggio. Visti i costi, e gli effetti ambientali, ne facciamo volentieri a meno. Però capiamo il Comune di Parma che non informa online dell’audizione dei dirigenti Iren sull’argomento in commissione consiliare: dovrà ingoiare il rospo. Quanto a noi, vedremo cosa diranno i nostri Cinquestelle: solidarizzeranno con Parma dicendo che ai nostri rifiuti dobbiamo pensarci noi quando c’è già un impianto pronto a un tiro di schioppo?