"Ti do 300 euro per stare con tua figlia"

Un 60enne incastrato dalle registrazioni. La madre denuncia la proposta oscena, ‘trappola’ al pensionato

L’associazione Caramella buona ha incastrato l’uomo e poi lo ha segnalato alla procura reggiana

L’associazione Caramella buona ha incastrato l’uomo e poi lo ha segnalato alla procura reggiana

Reggio Emilia, 6 maggio 2016 - La proposta pedofila, allucinante, è oggetto di una denuncia presentata nove mesi fa dalla donna - una giovane nigeriana abitante a Reggio, mamma di una bimba di undici anni - e pare confermata da tre registrazioni fatte dalla donna successivamente, di nascosto, col cellulare dietro consiglio dell’associazione ‘La Caramella Buona’.

Secondo la ricostruzione di parte, ora contenuta in un fascicolo presso la procura della Repubblica di Bologna competente per il reato di prostituzione minorile, un ultrasessantenne ha proposto alla nigeriana - che vive in Italia da diversi anni e lavora come donna delle pulizie - di offrirgli la figlioletta in cambio di trecento euro con lo scopo di «baciarla», in altre parole per compiere gravissimi atti di libidine su di lei. E non sarebbe la proposta oscena di una sola volta, ma insistita nel tempo. Al punto che la donna - dopo essersi rivolta alle autorità ma non avendo constatato alcun cambiamento della situazione - afferma di essere impegnata nella ricerca di una nuova casa in un altro quartiere, lontano dal luogo delle profferte, perché è giunta a un livello di sopportazione non più tollerabile e soprattutto perchè vuole che la figlia, oggi costretta a cambiare strada per arrivare a scuola, viva in serenità e sicurezza.

A rivelare la vicenda, nella giornata internazionale dedicata alla lotta contro la pedofilia, è stato Roberto Mirabile, fondatore e presidente della ‘Caramella Buona’. Con due obiettivi. Primo, attivarsi perchè si indaghi penalmente sull’interessato. Secondo, perché si protegga il quartiere dove in linea di principio questa presunta propensione verso le minorenni potrebbe veder finire nel mirino altre potenziali vittime, magari appartenenti a famiglie bisognose. Ieri una troupe del Tg4, giunta in città, ha intervistato la madre e fatto sentire le registrazioni con la voce contraffatta dell’uomo. Dalle cui parole emerge una visione gravemente distorta delle tendenze sessuali, con pulsioni maniacali concentrate sulla figlia minorenne della donna.

I fatti. E’ agosto dello scorso anno quando - secondo il suo racconto - la giovane nigeriana viene abbordata dal pensionato. Prima le avrebbe offerto cinquecento euro, poi scesi a trecento. L’intenzione sarebbe convincerla ad «affittarle» la figlia per un rapporto sessuale non completo. La nigeriana resta choccata, non vuole credere alle sue orecchie. Gli risponde per le rime, e subito fa la cosa giusta: va dai carabinieri.

Finisce l’estate, arriva l’autunno ma il problema si trascina. Conoscenze comuni segnalano alla donna la ‘Caramella Buona’. Mirabile fa un sopralluogo, identifica il personaggio, lo fotografa e lo segnala al sostituto procuratore di Reggio, Maria Rita Pantani, responsabile d’area per i reati a sfondo sessuale. La pm valuta la denuncia, l’ipotesi è «prostituzione minorile» (che si configura anche col tentativo) e quindi - come prevede la procedura - invia immediatamente il fascicolo alla procura di Bologna, che da anni ha la competenza funzionale per questo reato.

Dopo un nuovo episodio sfociato in lite, con le «Iene» di Italia Uno già pronte a occuparsi del caso, il leader della ‘Caramella Buona’ organizza con la signora nigeriana la ‘trappola’. Il 19 febbraio, munita di cellulare, la donna effettua tre registrazioni. Lui dice: «Non voglio farle del male, solo baciarla... Quando la vedo in minigonna non capisco più niente...» 55 minuti di registrazioni. «Pazzesco» commenterà Mirabile. Che racconta: «Acquisisco le registrazioni sul mio computer, le mando alla procura tre giorni dopo... Ieri sono andato in questura e ho depositato presso la Squadra mobile il dvd con le tre registrazioni. La signora è stata bravissima: ha subito denunciato i fatti, si è ribellata di fronte a quella proposta e le va reso onore. Oggi cerca un’altra casa. La bimba è costretta da mesi a cambiare tragitto per andare a scuola. Il mio messaggio serve a dire: ormai è passato un anno, fate qualcosa». La procura di Bologna ha il compito di fare i dovuti riscontri. Intervistata, la giovane nigeriana protesta: «Non ne posso più, lo vedo sempre in quel bar»