Pieve, fioccano le prime multe. Ma le prostitute non se ne vanno

Sulla via Emilia dopo l’ordinanza. I residenti: "Il problema resta"

Prostitute tra Pieve e Cella (foto Artioli)

Prostitute tra Pieve e Cella (foto Artioli)

Reggio Emilia, 24 luglio 2016 - Tacchi a spillo, abiti succinti e ‘mercanzia’ in bella mostra. Nonostante l’ordinanza del sindaco entrata in vigore ad inizio luglio, lo scenario sulla via Emilia, in particolare nella zona tra Cella e Pieve Modolena, non è cambiato: dalle 22 sono almeno una decina le lucciole, dette anche le schiave del terzo millennio, sul ciglio della strada per adescare i clienti notturni.

Un fenomeno – quello dell’invasione di lucciole in via Fratelli Cervi – che aveva provocato le polemiche dei residenti della zona che si ritrovavano, loro malgrado, a convivere quotidianamente con il via vai di macchine causato dalla presenza delle prostitute proprio sotto casa. E finalmente era arrivata anche la risposta del Comune, con un’ordinanza che mirava a colpire domanda e offerta: una multa di 400 euro per chi esercita con «comportamenti diretti in maniera evidente ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, come ad esempio atteggiamento e abbigliamento indecorosi, tali da ingenerare la convinzione di esercitare la prostituzione» e per chi esegue «manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale, al fine di raggiungere e ingaggiare trattative con le prostitute lungo la strada». Quindi colpiti anche i clienti, con una multa di 400 euro che viene recapitata direttamente a casa.

Dopo venti giorni dalla sua introduzione, però, la situazione non sembra essere migliorata.

Iniziamo il giro di ricognizione partendo da Pieve, direzione Parma.

Le prime ragazze si incrociano a circa un chilometro dalla chiesa, nei pressi di una fermata del bus, stazionate su una pista ciclabile a ridosso di una zona residenziale. Sono almeno in tre, e i clienti non si fanno attendere. Qualcuno a piedi si ferma a fare due chiacchiere con loro, mentre dei ragazzini in bici gli passano accanto con un sorrisetto malizioso. Più avanti un’altra ragazza alla rotatoria, mentre un trio di ragazze, alcune fin troppo scoperte, in una delle traverse della via principale, rivolgono saluti affettuosi agli automobilisti di passaggio.

In quella che sembra una terra di nessuno, si accende un po’ di speranza, sotto la forma dei lampeggianti blu della polizia. In mezz’ora passano su via Fratelli Cervi ben due coppie di volanti, che però trovano le strade deserte. Allertate da qualche complice, le prostitute si sono date alla macchia con ampio anticipo, per poi ricomparire qualche minuto dopo il passaggio degli agenti.

Un lavoro di pattugliamento che però sta dando i primi frutti: proprio venerdì notte sono state multate due ragazze che violavano l’ordinanza comunale, mentre altre due sono state denunciate per violazione del foglio di via.

Secondo la polizia sono almeno una decina le sanzioni notificate dall’entrata in vigore dell’ordinanza, ma il problema è ben lungi dall’essere risolto.

Lo conferma anche il comitato di Pieve, che per primo ha chiesto provvedimenti seri contro il fenomeno della prostituzione diventato ormai il simbolo notturno della zona: «Si sono spostate di qualche centinaio di metri, ma spesso vediamo passare pattuglie della municipale con i lampeggianti accesi che guardano e passano oltre di fronte alle prostitute. L’ordinanza scade ad ottobre, ma speriamo che venga prorogata con un aumento dei controlli».