Referendum, Manghi: "Il no usa metodi da propaganda nazista"

Il premier Matteo Renzi atteso in città per sostenere il sì

Maura Manghi

Maura Manghi

Reggio Emilia, 22 novembre 2016 - Mentre il premier Matteo Renzi è atteso in città (ore 19.30) per sostenere il Referendum, Maura Manghi ci casca di nuovo: a maggio scrisse sulla sua pagina facebook «ma credete veramente che possa vincere il No? Io ho fiducia che gli italiani non siano così stupidi... », oggi arriva a sostenere che la propaganda del No utilizza metodi nazisti.

«Il No – si legge sulla pagina facebook della consigliera, già presidente del consiglio notarile reggiano – nasce solo dalla campagna di odio, invidia, voglia di rivalsa e di vendetta di tutti i politici rottamati dall’attuale governo. Quella vera casta che, coi metodi della propaganda nazista, ripete falsità all’imbecillità e che cerca di accreditarsi come la rivolta contro il potere».  Queste le parole della consigliera comunale Maura Manghi del Pd: le ha scritte sabato su facebook e non le ha mai smentite, nonostante un vivace dibattito sorto sulla sua pagina.  «È questa in fondo – ha scritto Manghi – l’unica vera motivazione del fronte del no. Non ci raccontino balle da fini costituzionalisti, non si nascondano dietro motivazioni ragionate che non esistono». «Sarebbe semplicemente comico – ha aggiunto la consigliera del Pd – se non fosse che è in gioco il futuro del paese».  Parole piuttosto pesanti, quelle della Manghi, a cui replica il consigliere Lanfranco De Franco, schierato per il No: «Il No alla riforma è sostenuto da ex presidenti della corte costituzionale, professori universitari, e da parte del Pd oltre che da associazioni come Cgil, Anpi, Arci, che considero a pieno parte della migliore cultura politica di questo Paese. Accusare queste persone di una campagna nazista e definire ‘balle’ le loro motivazioni non si addice all’importanza del dibattito sulla costituzione». 

«Mi sembra che i toni stiano andando oltre i timori di sconfitta elettorale – afferma De Franco – soprattutto perché dal 5 dicembre dovremo continuare a lavorare insieme». «Ho letto il post della Manghi – commenta la consigliera di Sinistra Italiana Lucia Lusenti –. Credo che una persona, che ha anche un ruolo nelle istituzioni, che si esprime così dimostri tre cose: di non avere idea di cosa fu il nazifascismo, di non avere rispetto delle posizioni diverse dalla sua, di non tenere affatto all’unità non di un partito, ma di un Paese. Pensa che l’Anpi abbia posizioni nazifasciste?».