Tutino: "L'addio di Vicini? Disagio dovuto a Renzi"

L'assessore, scissionita nel Pd, era a Roma per la presentazione di 'Democratici e progressisti'

L'assessore Mirko Tutino

L'assessore Mirko Tutino

Reggio Emilia, 27 febbraio 2017 - “Stanno emergendo in tutta la loro forza le contraddizioni di un partito, quello Democratico, la cui guida ha deciso di rappresentare solo una parte dei suoi membri”. Analizza le scissioni avvenute all'interno del Pd (nazionale e locale) l'assessore Mirko Tutino, mentre è di ritorno da Roma dove c'è stata la conferenza stampa di presentazione del nuovo movimento “Democratici e progressisti”, fondato dal governatore della Toscana Enrico Rossi e dall'ex capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza. I reggiani presenti erano lo stesso Tutino, coordinatore nazionale dell'associazione 'Democratici socialisti' di Rossi, e Franco Ferretti in orbita Sel.

“A differenza di Renzi – attacca Tutino -, da parte di chi guida le amministrazioni locali del territorio, e penso soprattutto al Comune di Reggio, c'è stata una disponibilità totale a rappresentare un centrosinistra più largo. Obiettivo, tra l'altro, del movimento nato a Roma. L'addio di Mauro Vicini alla segreteria cittadina e al partito (per unirsi a Rossi, ndr)? E' la conseguenza delle azioni di un segretario che doveva rappresentare tutte le anime interne al suo partito e non l'ha fatto. Anzi, ha favorito uno scontro che si è riverberato in vari campi: dalla scuola, fino al referendum costituzionale. E la tendenza a non cercare il dialogo ha scontentato tante persone. Qualcuno è andato via subito. Invece qualcun altro, come me, ha cercato di compiere una battaglia da dentro, che però si è rivelata inutile”.

“Per Vicini, che ha qualche anno più di me – prosegue l'assessore –, questa situazione probabilmente ha causato sofferenza. Sono scelte che si vivono con dolore, non sono cose facili da digerire. Solo che Mauro non vuole più di rappresentare una forza politica con la quale non condivide più nulla”. Ma secondo Tutino la soluzione di Vicini non contribuirà alla “frammentazione del quadro politico” come afferma invece il direttivo Pd del circolo 4 di Reggio. “Il centrosinistra non ne uscirà indebolito – sostiene Tutino -, anche perché c'è chiara l'idea nel nostro movimento che il nemico non sia il Pd, bensì le destre nella loro tradizione populista. Non ci candidiamo per spaccare il centrosinistra, bensì per creare le condizioni che affinché si allarghi e si sposti più a sinistra. Presto costituiremo il nuovo soggetto anche sul territorio: le prime iniziative riguarderanno il referendum sul lavoro”.