Politici lontani anni luce

Luigi Manfredi

Luigi Manfredi

Reggio Emilia, 16 novembre 2014 - Una distanza siderale. La conclusione dell'inchiesta sulle cosiddette spese pazze dei gruppi consigliari della Regione - deflagrata come una bomba a pochi giorni dal voto per il rinnovo del parlamentino di viale Aldo Moro - dimostra appunto la distanza siderale che continua a separare il mondo della politica dalla gente comune. Quella che sta facendo i conti con i morsi di una crisi infinita e che quando comincia ad avvicinarsi la fine del mese deve stringere la cinghia anche solo per entrare in un supermercato a fare la spesa. E poi ci sono loro, i politici (non tutti, va detto) che nonostante quello che sta succedendo in Italia, proprio non sembrano avere nel Dna un requisito fondamentale: la sobrietà nell'agire. In questi giorni sul Carlino avete avuto la possibilità di leggere con dovizia di particolari le accuse mosse ai consiglieri regionali. Vi abbiamo dato conto delle spese, degli scontrini, partendo dal caso clamoroso del sex toy per finire con i 20 centesimi del parcheggio.

E in mezzo ogni tipo di rimborso. Abbiamo ritenuto doveroso, noi, dedicare all'affaire Regione ampio spazio proprio perchè ciascuno possa farsi un'opinione. A me, dopo aver letto le carte, resta una sensazione di sconforto. Personalmente ritengo che tra le spese finite nelle centinaia di pagine dell'inchiesta molte saranno anche considerate legittime. E non è poi giusto mettere sullo stesso piano tutti i consiglieri. Ma ci sono cose che, indipendentemente dall'aspetto penale, non vanno giù. Ci sono scontrini in ristoranti superstellati difficili da giustificare, ad esempio. Questione di opportunità e di sobrietà appunto. E' il sistema che non funziona. E' un modo di intendere la politica che non quadra. Prendiamo il caso del sex toy. Do per buona la difesa, anche se tardiva, di Genovese. Un errore. Macroscopico. Ma scusate: uno va in un sexy shop per fare uno scherzo ad un amico e lo scontrino finisce nei rimborsi della Regione? A me non sarebbe mai capitato. Ho apprezzato le parole della consigliera Rita Moriconi nella bella intervista rilasciata al Carlino quando ha ammesso che certe richieste di rimborso sono vergognose: «Capisco la rabbia della gente». Vivaddio. E' quello che invece sembra proprio non aver capito l'ex capogruppo regionale del Pd, Marco Monari, le cui frasi nell'audio della riunione dei capigruppo, di cui vi abbiamo dato conto ieri, sono imbarazzanti. Per non dire peggio. Monari, dia retta: si vergogni.