"Come in Tunisia: sparavano in mezzo agli ombrelloni"

Terrore in spiaggia a Lido di Camaiore: tra i testimoni anche alcuni reggiani

Lido di Camaiore, uno dei banditi viene salvato dal linciaggio dei presenti

Lido di Camaiore, uno dei banditi viene salvato dal linciaggio dei presenti

Reggio Emilia, 2 luglio 2015 - Una sparatoria tra banditi e polizia, che solo per un puro caso non si è trasformato in una carneficina, visto che i colpi di pistola sono stati esplosi tra il lungomare e la spiaggia di Lido di Camaiore (Lucca), ieri mattina, in quel momento affollati di turisti, come è comprensibile in quella zona della Versilia nel primo fine settimana d’agosto.

Dopo un furto in una villa di Lido di Camaiore, i tre malviventi – probabilmente sinti di nazionalità italiana provenienti dal Piemonte – sono stati intercettati dalle forze dell’ordine. Nella fuga, i malviventi hanno esploso diversi colpi di pistola. Uno dei ladri è stato bloccato subito e sottratto a forza da un gruppo di cittadini che erano intenzionati a linciarlo.

Un episodio che ha avuto come testimoni anche diversi reggiani. E c’è chi, dopo il sanguinoso attentato sulle spiagge tunisine di Sousse di poche settimane fa, ieri ha pensato che fosse in atto un nuovo tentativo di massacro attuato dallo Stato islamico.

In spiaggia, a Lido di Camaiore, si trovavano anche Milena Salardi, nota cantante lirica di Guastalla, col marito Antonio Di Lorenzo, originario proprio di quella zona della Toscana. «Siamo arrivati al Lido di Camaiore nella casa di proprietà della famiglia di mio marito, per riposarci dopo la tournée che mi ha impegnata con diversi spettacoli lo scorso mese di luglio. Abbiamo preso l’ombrellone al bagno Romanza. Eravamo all’ombra, tranquilli e rilassati a giocare a carte, quando abbiamo sentito gli spari. Abbiamo guardato verso il ristorante e in quel momento sono apparsi i malviventi che si facevano strada sparando in mezzo agli ombrelloni, inseguiti dalla polizia. Subito abbiamo pensato a un attentato terroristico. C’era molta gente attorno a noi. Ci siamo buttati a terra. Poi mio marito mi ha afferrata per farmi alzare e ci siamo messi a correre sulla battigia verso il pontile. La situazione era molto pericolosa: abbiamo avuto l’impressione che i banditi sparassero ad altezza uomo. Abbiamo avuto molta paura. Sono stati momenti tremendi, accaduti così all’improvviso. Temevamo di morire colpiti dai proiettili».

MILENA SALARDI e il marito Antonio sono poi rimasti sul posto, in attesa di essere interrogati dagli investigatori, che nel frattempo avevano avviato gli accertamenti specialistici sul luogo della sparatoria. Uno dei malviventi, infatti, nel tentativo di sfuggire alla cattura si è gettato in mare proprio vicino alla coppia reggiana, confondendosi in mezzo ai numerosi turisti.

E sul web sono diversi i racconti dei reggiani testimoni della sparatoria. Fra loro una giovane mamma che si trovava con la figlia piccola: racconta sul Facebook di essersi rifugiata con la bambina in una delle cabine della spiaggia, per evitare il peggio.

Il conflitto a fuoco è avvenuto proprio davanti al ristorante Universo 24, gestito da anni da Rossano Zanella, reggiano di Guastalla: «E’ stato terribile – raccontano dal locale pubblico affacciato sul Lungomare – con la gente che si gettava a terra mentre tutto attorno si sentivano i colpi di pistola. Abbiamo avuto molta paura. Per fortuna tutto è finito alla svelta. Ci risulta che un bandito è stato fermato, altri due sono scappati».