Irene Fornaciari: «Reggio è la mia fonte di ispirazione»

«Papà Zucchero? Sempre presente e pronto a consigliarmi». Dopo il concerto cena con il pubblico

VOCE Irene Fornaciari, figlia di Zucchero, ha partecipato  anche al musical I dieci comandamenti

VOCE Irene Fornaciari, figlia di Zucchero, ha partecipato anche al musical I dieci comandamenti

Reggio Emilia, 30 luglio 2015 - FELICE di tornare a cantare nella terra che da sempre culla i suoi ricordi più dolci, Irene Fornaciari è in concerto domani sera, a Vezzano nell’area del campo sportivo parrocchiale: evento clou (ad ingresso gratuito) della Sagra della Madonna della Neve. Prima di lei, supporter dello spettacolo, I Lokomotion a parire dalle 21.  Irene, quanto è legata a Reggio? «Tantissimo. Io sono nata e vivo in Toscana, ma a Reggio sono legati i miei ricordi più teneri. I miei nonni paterni (i genitori di suo padre Zucchero, ndr), i campi coltivati, gli animali, la natura. L’aria, la gente. Tutte le cose che più hanno importanza nella mia vita e che poi sono diventate la fonte d’ispirazione delle mie canzoni».  Il suo esordio di carriera è molto legato alla collaborazione con i Nomadi, gruppo storico reggiano, con cui nel 2010 ha partecipato al Festival di San Remo.  «Sì, devo dire che la carriera di cantante e autrice è decollata proprio dall’esperienza con i Nomadi. Da loro ho imparato a stare sul palcoscenico, a vivere questo mestiere con la giusta serenità, senza ansia. Chi fa musica deve divertirsi e divertire prima di tutto, provare piacere per quello che fa. E questo io l’ho imparato da loro: forse il gruppo che ha all’attivo il maggior numero di concerti in Italia. Beppe Carletti poi con me è fantastico. Ancora mi invitano come ospite nei loro spettacoli. Davvero l’incontro decisivo della mia vita professionale. Anche perché attraveso loro ho conosciuto Maurizio Dinelli, il mio manager».  E suo padre?  «Be’, lui non pensava affatto che io volessi fare questo lavoro. Nonostante mi avesse coinvolto in alcuni suoi progetti era convinto che io sarei diventata una veterinaria. Quando gli ho detto che avevo intenzione di partecipare ai provini, che ho superato, per il musical I dieci comandamenti era davvero stupito e perplesso. Poi nel tempo si è abituato all’idea». Che cosa non lo convinceva della sua scelta?  «Il fatto che non è un ambiente semplice e che occorre lavorare sempre duramente per mantenere il successo conquistato. Però adesso è contento».  Quindi non l’ha ostacolata?  «Non mi ha ostacolata e non mi ha favorito. È stato un padre presente, pronto a consigliarmi quando mi rivolgevo a lui. Per me comunque un gran riferimento anche come artista».  E il concerto di domani sera? «È uno spettacolo che porto in giro da tre anni con una formazione acustica e si chiama Irene. Canto accompagnata al pianoforte e alle tastiere da Giuseppe Zito, e alla chitarra da Vincenzo Bramanti. Bravissimi musicisti con cui ho riarrangiato per questo tipo di formazione le mie canzoni e i brani che eseguiamo. Abbiamo fatto un lungo lavoro di ricerca sui suoni. L’esibizione risulta di grande suggestione e atmosfera: soft ma non troppo, perché ‘pestiamo’ anche un po’, non trascuriamo l’aspetto ritmico, per invitare il pubblico a ballare e divertirsi insieme a noi». Dopo il concerto si tratterrà a cena con il pubblico.  «Sì, meraviglioso. È la prima volta e non vedo l’ora, perché qui la gente sa dare calore senza essere invadente. Sarà un vero piacere».