Torneo della montagna. Insulto razziale? Maxi rissa: 50 coinvolti e due feriti

Carpineti: dopo la gara col Villaminozzo pugni, calci, sputi. E spunta una zappa

Luca Rossi e Simone Spadaccini

Luca Rossi e Simone Spadaccini

Carpineti (Reggio Emilia), 28 giugno 2015 - Ci sarebbe una pesante offesa di stampo razzista all’origine di una maxi rissa che si è scatenata l’altra sera intorno alle 23,30 nell’area antistante gli spogliatoi al termine della partita tra Carpineti e Villaminozzo, valida per la 3° giornata del girone A del Torneo della Montagna. Il condizionale è d’obbligo, perché le versioni dei diretti interessati sono differenti. Pugni, calci anche in stile karate, spintoni e sputi, hanno visto coinvolti una cinquantina di addetti ai lavori tra giocatori e dirigenti. A un certo punto è spuntata una zappa con il manico in legno, prelevata dal gazebo degli attrezzi, e brandita minacciosamente solo per pochi istanti prima di essere riportata al suo posto.

BILANCIO: due contusi, entrambi giocatori del Carpineti. Escoriazione superficiale al braccio destro per Marco Severi, causata da una botta contro il tubo per lo scolo dell’acqua e procurata da un violento spintone. Il difensore dei locali è stato medicato dai volontari della Croce Rossa, presenti sul posto, che gli hanno applicato una fasciatura. Occhio sinistro tumefatto per Simone Spadaccini, figlio del ds del Carpineti, Antonio, colpito da un pugno. Per l’attaccante del Carpineti non si è reso necessario l’intervento dei sanitari. In tutti e due casi l’attribuzione andrebbe a due giocatori del Villaminozzo, un locale e un esterno, ma non si sono avute conferme dovute anche al parapiglia. Follia allo puro alla quale tenta di dare una spiegazione lo storico dirigente del Villaminozzo, Mauro Pigozzi. «Durante la partita in un momento di grande nervosismo – racconta Pigozzi – Simone Spadaccini, di cui tra l’altro sono molto amico, è venuto verso la nostra panchina e sono volati insulti tra lui e alcuni nostri giocatori. In quel frangente, mi è sembrato di sentire, a Simone è scappata anche un’offesa di stampo razziale nei confronti di Messori, uno dei nostri giocatori di colore. Poi c’è stato qualche spintone, e quello che è successo al termine sinceramente non l’ho capito. Non ho visto la scena, ma Simone ha preso un cazzotto in faccia».

PER SIMONE Spadaccini che in inverno milita nel campionato federale proprio nel Villaminozzo in Seconda Categoria, era una partita molto sentita. Lui però smentisce le parole di Pigozzi e rincara la dose. «Io non ho mai pronunciato questa frase – spiega Simone Spadaccini – e loro dicono così per trovare delle giustificazioni dopo aver picchiato e insultato per tutta la partita. Quando abbiamo fatto gol io sono solo andato ad esultare davanti alla loro panchina, e penso ci possa stare. Farebbero più bella figura a chiedere scusa per il loro comportamento». Su chi sia stato a sferrargli il pugno è piuttosto vago. «Non voglio fare nomi – dice Spadaccini – ed è una vicenda che non avrà strascichi e finisce qui». Anche il padre, Antonio conferma che non ha nessuna intenzione di adire le vie legali. «Nessuna denuncia – precisa Antonio Spadaccini – perché spero che abbiano capito che una parola di troppo ci può stare, ma le mani non vanno mai alzate». Amaro il commento dei mister delle due squadre che si sono prodigati per calmare gli animi. «Dispiace quando accadono queste cose, e alle volte basta poco per accendere la miccia», la parole di Simone Muratori del Carpineti. «Queste cose possono succedere quando entrano nel recinto di gioco anche persone che non sono in elenco» ha detto Luca Rossi del Villaminozzo. in elenco» ha detto Luca Rossi del Villaminozzo.