«Quella strada va sistemata o ci saranno altri morti»

L’accusa del fratello di Franco Grasselli, dopo l'incidente in via dei Templari L'incidente mortale

Franco Grasselli e la sua moto dopo l'incidente

Franco Grasselli e la sua moto dopo l'incidente

Reggio Emilia, 22 maggio 2015 - «QUANDO mi hanno detto che mio fratello era morto, non ci credevo. Provo un dolore immenso, mi scusi, ma faccio molta fatica a parlare». Ha un nodo in gola che sembra non mollare mai la presa Dante Grasselli, 54 anni, fratello di Franco, morto l’altro giorno in uno schianto in moto. Il 48enne, che abitava a Reggio anche se originario di Quattro Castella, era venditore d’auto alla Severi & Scorcioni. E la tragedia si è compiuta proprio mentre il centauro si stava recando a lavorare.

«Franco era felice - sussurra con tenerezza il fratello, che risiede a Puianello con moglie e due figli -. Ci sentivamo 2-3 volte alla settimana. Ha sempre avuto la passione per le moto. Era una persona solare, buona, altruista. A volte un po’ nervoso, ma aveva sempre un bel sorriso. Ora mi vengono in mente tutte le cose belle che abbiamo vissuto insieme negli anni, sia lavorative all’Opel Bisi, sia private. Come le nostre pizzate del mercoledì, quando io, lui e alcuni amici ci trovavamo per trascorrere una serata in allegria. Non posso credere che adesso sia venuto a mancare. L’ho realizzato solo dopo tre ore che avevo appreso la notizia. L’ho saputo dai vigili che si sono presentati sul luogo di lavoro all’Autosì. Poi ho dovuto fare il riconoscimento della salma. E’ stato terribile. Quando ho detto a mia madre ottantenne che Franco non c’era più, è rimasta ammutolita. Ogni tanto scoppia a piangere». La madre abita a Quattro Castella assieme alla sorella minore di Dante e Franco, Annalisa, che nel ’93 era arrivata alla finale di Miss Italia.

L’INCIDENTE dove Grasselli ha perso la vita è avvenuto alla Roncina. In sella alla sua Yamaha Tdm stava percorrendo via dei Templari, poco dopo il passaggio a livello. «Lui sicuramente stava andando forte - ammette il fratello -, ma la strada dove è morto Franco è pericolosa, per via di un dosso vicino al passaggio a livello. Quando sono andato a vedere il punto dell’impatto, uno scooter stava per cadere. E anche oggi (ieri, ndr), durante un secondo sopralluogo, un’altra moto ha sbandato. Se abbiamo in mente qualche azione legale? A caldo non saprei, ma certamente se non si fa qualcosa ci saranno altri morti». La camera ardente, allestita all’obitorio di Coviolo, dovrebbe essere aperta da stamattina, mentre i funerali sono previsti domani a Quattro Castella, con partenza alle 9 da Coviolo. Anche se nel pomeriggio di ieri ancora non era arrivato il nulla osta. Oltre al fratello, indescrivibile anche il dolore degli amici che hanno tempestato di messaggi il profilo Facebook dello sfortunato motociclista. Eccone alcuni. «Ciao Franco, tutto avrà un senso nella vita, ma trovarne uno in questi casi è impossibile», scrive Paola Casoni; «Porterò nel cuore il tuo sorriso, ma ci mancherai tantissimo», ricorda Monia Ruscelli; «Spero tu ci veda. E’ durissima Franco. Sei un grande Amico», piange Roberto Giampietri.