Tutte le mostre per rigenerarsi con l’arte

Mirko Baricchi a Parma, Riccardo Gazzini a Sarzano

L’artista Mirko Baricchi al vernissage della sua mostra

L’artista Mirko Baricchi al vernissage della sua mostra

Reggio Emilia, 26 luglio 2015 - Ultimissimi giorni per visitare la bella mostra personale di Mirko Baricchi a Parma, curata da Chiara Canali e organizzata in collaborazione con la galleria Bonioni di Reggio. Se fate un salto nel nostro Appennino, in cerca del fresco, invece, potrete imbattervi da oggi, nella mostra di dipinti del reggiano Riccardo Gazzini al castello di Sarzano. Appartengono alle collezioni della Fondazione Fotografia di Modena le 70 opere di 26 artisti provenienti da ogni parte del mondo ora visibili al Foro Boario. Tutto questo, e altro ancora, ha questa settimana una madrina d’eccezione, perché di assoluta eccellenza è lo spessore del personaggio e della mostra che la illustra. Parliamo della splendida musa Tamara de Lempicka. Siete pronti? Tuffatevi nella vasca rigenerante dell’Arte!

GALLERIA SAN LUDOVICO, PARMA Ultimi giorni per la mostra dell’artista Mirko Baricchi, fino al 26 luglio alla Galleria San Ludovico di Parma (Borgo del Parmigianino 2/a). L’esposizione è organizzata dall’associazione culturale Art Company in collaborazione con le gallerie Cardelli & Fontana (Sarzana, La Spezia) e Bonioni Arte (Reggio Emilia). ‘Humus’ è il titolo della mostra, una decina di opere pittoriche, perlopiù di grandi dimensioni, realizzate nel 2014-2015. Dedicate al tema della natura e del paesaggio terrestre, esse si soffermano sul ruolo dell’Umano all’interno di un ciclo naturale legato alla terra. Una ricerca che si spinge oltre il paesaggio, scavando nelle sue radici profonde per parlare dell’immaginario che da sempre lo nutre e lo sostenta. «Humus – spiega l’artista – è una pratica della contemplazione, della pausa, intesa proprio nella sua accezione più prosaica. Pausa mentale e fisica, sedersi e ascoltare. Dopo la prima germogliazione era tempo di assicurare al mio fare un terreno fertile per una «continuazione». Un momento necessario di stasi per far decantare il pensiero e i mezzi pittorici».

CASTELLO DI SARZANO, CASINA (RE) Il castello di Sarzano ospita dal 26 luglio al 9 agosto ‘Microcosmi’, personale di Riccardo Gazzini. Patrocinata dal Comune di Casina, l’esposizione sarà inaugurata domenica 26 luglio, alle 18, nel centro convegni Castello di Sarzano. Gli incontri con la natura, la bellezza della musica, lo stupore della poesia, la forza della letteratura, le fragilità della vita sono i temi presenti in ‘Microcosmi’. Spiega Glauco Pecorari, «Riccardo si accosta alla tela e alla pittura ad olio, con forme più espressive e gestuali, quasi informali, astratte. Nascono così opere più complesse che uniscono la magia dei colori, la suddivisione spaziale di essi sulla tela, l’aggiunta di segni ottenuti graffiando il colore e l’aggiunta successiva di figure e simboli. Le sue opere non sono più solo astratte, ma anche espressioniste». Scrive l’artista: «Se la consuetudine è quasi sempre fatica e ripetizione, l’immaginazione permette la costruzione di un mondo nuovo, intimo e segreto, dove entra solo ciò che vuoi e trovano rifugio le piccole grandi sorprese della vita. Un rospo habitué, un cervo volante che passa al tramonto, un pesce che cade dal cielo da un romanzo di Murakami, le uova rimaste in cucina. Piccole e grandi fughe dalla quotidianità». La mostra sarà visitabile il giovedì con orario 18-20.30, il sabato e la domenica ore 10-12.30 e 18-20.30. Info 339 3965275. Riccardo Gazzini vive a Reggio, dal 2010 lavora nello studio di Mulino di Cortogno. Inizia a dipingere come autodidatta, iscrivendosi successivamente al Circolo degli Artisti di Reggio. Frequenta l’atelier del maestro Glauco Pecorari dal quale apprende oltre alla tecnica, lo studio dei classici, la composizione e sopratutto l’infinito amore per la pittura. Predilige il paesaggio dal vivo, ma ama anche sperimentare tecniche e materiali diversi, con soventi incursioni nell’informale e nel surreale. FORO BOARIO, MODENA E’ ora in corso la mostra ‘Strange Worlds’, organizzata in collaborazione con il Comune di Modena  nell’ambito del programma di iniziative collegate a Expo 2015. Il percorso, a cura del direttore di Fondazione Fotografia Filippo Maggia, comprende circa 70 opere, tra fotografie, video e installazioni, di 26 artisti provenienti da ogni parte del mondo e appartenenti tutte alla collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. La mostra rimarrà aperta fino al 6 settembre. 

PALAZZO CHIABLESE, TORINO – TAMARA DE LEMPICKA Per conoscerla nel senso più ampio e completo possibile, per entrare nel suo mondo di ispirazione estetica ed estetizzante infinito e ricco di stimoli, che non basterebbe una decina di artisti per abbracciarlo del tutto. Stiamo parlando di Tamara de Lempicka. La mostra a lei dedicata – a Torino in Palazzo Chiablese, e in seguito a Budapest all’Hungarian National Gallery – presenta oltre 80 opere dell’artista, in un percorso tematico che permette al pubblico di conoscere le opere più iconiche e note della Lempicka, ma anche nuovi aspetti della sua vita e del suo percorso artistico. L’esposizione è curata da Gioia Mori, promossa dal Comune di Torino e prodotta da 24 ORE Cultura e Arthemisia Group. Il percorso si apre con la sezione I mondi di Tamara de Lempicka: un’esplorazione attraverso tutte le case in cui ha vissuto tra il 1916 e il 1980, tra l’anno del suo matrimonio a San Pietroburgo e l’anno della morte a Cuernavaca. I luoghi sono messi in relazione con la sua evoluzione artistica. La seconda sezione, Madame la Baroness, Modern medievalist, prende il titolo da un articolo dei primi anni Quaranta uscito negli Stati Uniti, dove si parlava del suo virtuosismo tecnico espresso soprattutto nelle nature morte, primo genere in cui l’artista si cimenta fin dall’età adolescenziale e che raggiunge livelli eccelsi negli anni Quaranta. La terza, The Artist’s Daughter presenta quei dipinti dedicati alla figlia Kizette che le portarono i maggiori riconoscimenti. Donna dalla natura ambivalente, a una condotta trasgressiva coincide un’insospettabile attenzione per la pittura devozionale: Madonne e santi, sono i dipinti riuniti nella quarta sezione, Sacre visioni: dalla Vergine col Bambino (1931), alla Vergine blu (1934). La quinta sezione, Dandy déco, racconta il rapporto della Lempicka con il mondo della moda. Qui si trovano molte delle più note icone della Lempicka, da Le confidenze del 1928, alla Sciarpa blu del 1930, allo straordinario Ritratto di Madame Perrot. Nella sesta, Scandalosa Tamara, si affronta il tema della Coppia, mentre nella settima sezione – Le visioni amorose – racconta attraverso eccezionali nudi la delicata attenzione riservata a uomini e donne da lei amati: in mostra, l’unico Nudo maschile da lei dipinto, e poi tutte le donne desiderate, con capolavori come La sottoveste rosa, La bella Rafaëla, Nudo con edifici, Nudo con vele. Per la prima volta si espone la principale fonte pittorica dei suoi nudi: il dipinto Venere e Amore di Pontormo, in una versione cinquecentesca di manierista fiorentino. Un viaggio articolato, approfondito, affascinante, suggestivo: tutto questo propone la mostra dedicata a Tamara.