Mostre, in città sbarca Fotografia Europea

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Un’opera di Manuel Felisi

Un’opera di Manuel Felisi

Reggio Emilia, 31 maggio 2015 - Tanta Fotografia Europea – Effetto Terra, compresa la mostra di successo di Manuel Felisi in città, aperture straordinarie per i residenti in occasione della Festa della Repubblica, e molte mostre fuori Reggio, dal maestro giapponese Hiroshi Sugimoto a Modena alla collezione di immagini griffata Fratelli Alinari a Torino. Un menu ricchissimo nella nostra rubrica delle mostre, questa settimana, che non ammette indugi. Partiamo!

GALLERIA DE’ BONIS, REGGIO. Dopo il successo riscosso a Palazzo Manenti, la mostra di Manuel Felisi «Di terra e d’acqua» prosegue fino al 3 giugno alla galleria de’ Bonis di Reggio (Viale dei Mille 44/B). Realizzata in collaborazione con il FAI Giovani Reggio Emilia, l’esposizione è inserita nel circuito Off di Fotografia Europea. Felisi parte da un supporto fotografico per dar vita a complesse opere d’arte multidisciplinari e polimateriche. Accanto alla fotografia, si serve della pittura e del collage e sviluppa le sue ricerche attraverso tela, carta, cemento armato e resina. La mostra si articola su due tematiche: la terra e l’acqua. Il primo nucleo ha il suo cuore in una serie di pezzi su cemento armato che hanno come protagonista proprio la città di Reggio Emilia, per poi svilupparsi in opere su tela di più ampio respiro che esplorano ambiente e persone. Il secondo nucleo ritrae figure umane immerse nell’acqua in un’atmosfera rarefatta e onirica. L’artista milanese sta vivendo un momento di grandissimo successo, scandito da importanti mostre in Italia e all’estero. Orari: da martedì a sabato ore 10-13 e 16-19, giovedì ore 10-13.

FOTOGRAFIA EUROPEA MOSTRE ISTITUZIONALI – REGGIO.

Opportunità imperdibile, per i cittadini residenti reggiani, di visitare le mostre del circuito istituzionale di Fotografia Europea 2015, nella giornata di martedì 2 giugno, Festa della Repubblica. Ecco la mappa per orientarsi.

1. UOMO / NATURA Anche le lumache di campagna possono essere fonte d’ispirazione. Così è stato per Joan Fontcuberta, il grande artista catalano che al Palazzo dei Musei presenta due mostre frutto di un lavoro che l’artista ha svolto nei mesi scorsi presso gli stessi Musei. Si tratta di una nuova edizione di Gastropoda un progetto sul ciclo vitale delle immagini, sulla trasformazione e sul decadimento. Inoltre Fontcuberta suggerisce un percorso nelle collezioni naturalistiche dei musei: Fauna Secreta. Carta bianca nella collezione di Lazzaro Spallanzani basato sulle suggestioni di alcune sue presunte scoperte tra gli archivi del Museo.

L’uomo è il protagonista di Unfinished Father di Erik Kessels. Un progetto toccante, dedicato al padre, appassionato restauratore di Fiat 500 Topolino e colpito pochi anni fa da un ictus. Quella Topolino incompiuta diventa l’oggetto dell’esposizione, nonché il simbolo di un uomo che – come la macchina – rimarrà non finito. Erik Kessels ha inoltre invitato i cittadini di Reggio a partecipare all’opera con le proprie immagini di Fiat Topolino, ritrovate negli album di famiglia.

2. NATURA SENZA L’UOMO / UOMO SENZA LA NATURA No Man Nature è una grande mostra collettiva, straordinaria fin dalla location: gli storici spazi di Palazzo da Mosto, concessi dalla Fondazione Manodori. L’esposizione raccoglie le opere di 14 artisti (Darren Almond, Enrico Bedolo, Ricardo Cases, Pierluigi Fresia, Stephen Gill, Mishka Henner, Ange Leccia e Dominique Gonzalez-Foerster, Amedeo Martegani , Richard Mosse, Thomas Ruff, Batia Suter, Carlo Valsecchi, Helmut Völter), che spingono il pubblico a interrogarsi su questioni legate al filo conduttore della manifestazione: Effetto Terra. Le immagini propongono due ipotetici scenari, opposti ma dai comuni connotati apocalittici: come si configura la natura senza l’uomo? E quale potrebbe essere un mondo in cui l’uomo rinuncia alla natura?

3. REINVENTARE IL MONDO 198 fotografie a colori, raccolte in un arco di trent’anni, compongono il mosaico di Ersatz Lights. Case study #1 east west, la mostra di Olivo Barbieri allestita ai Chiostri di San Pietro, con il coordinamento scientifico di Laura Gasparini, prodotta dalla Biblioteca Panizzi. Con «ersatz lights» si intende tutto ciò che abbiamo inventato per sostituire l’illuminazione naturale: surrogati artificiali della luce solare che diventano elemento chiave delle immagini, permettendoci di scoprire aspetti inediti del reale.

Astratta e giocata sull’illuminazione, quasi a chiudere il cerchio aperto dalle ersatz lights, è Blank di Luca Gilli: allestita ai Chiostri di San Pietro.

4. RINARRARE L’UOMO Le storie dell’uomo possono essere raccontate attraverso le sue invenzioni. Lo svizzero Jules Spinatsch ha composto una riflessione per immagini sulla tecnologia nucleare, dalla Guerra Fredda a oggi. Il risultato è Asynchronous, la mostra a cura di Daniele De Luigi, presso i Chiostri di San Domenico.

Un altro luogo è il protagonista di Fotoscopia, progetto di Alessandra Calò, a cura di Irene Russo. Un’indagine fotografica che racconta i primi cinquant’anni di vita dell’arcispedale Santa Maria Nuova, trasformandolo da teatro di visite a oggetto stesso destinato a essere visitato dal pubblico del festival, nell’esposizione ospitata nella Galleria Parmeggiani.

VILLA ROVERE, CORREGGIO. L’associazione di promozione sociale «idee di gomma» presenta la seconda edizione di «gARTen»: rassegna culturale dedicata ad arte, cinema, fotografia e musica, che ha il suo fulcro nell’esposizione di opere a carattere monumentale nel parco di Villa Rovere a Correggio (RE). Il giardino della dimora tardo-ottocentesca, trasformato per l’occasione in galleria a cielo aperto, ospiterà, dal 5 giugno al 5 luglio le sculture di Daniela Barzaghi, Giacomo Cossio, Michelangelo Galliani, Giovanni Menada e Luca Prandini. A completare il percorso, le opere di Chiara Prodi, Eleonora Manetti Barni, Luca Albertini e Roberta Martelli: giovani studenti dell’ABABO – Accademia di Belle Arti di Bologna, coordinati dal professor Federico Capitani. L’accesso alla serata inaugurale, prevista per venerdì 5 giugno alle 19.30, è libero ed aperto a tutti.

HIROSHI SUGIMOTO - FORO BOARIO, MODENA. Stop Time Fino al 7 giugno Fondazione Fotografia Modena presenta negli spazi del Foro Boario un’ antologica dedicata a Hiroshi Sugimoto, tra i più autorevoli interpreti della fotografia contemporanea internazionale. Il percorso, a cura del direttore di Fondazione Fotografia Modena Filippo Maggia, ripercorre l’intera carriera dell’artista (Tokyo, 1948) presentando alcune pietre miliari della sua ricerca, fra cui i misteriosi orizzonti marini della serie Seascapes e i celebri Theaters ripresi con lunghissimi tempi d’esposizione.