Prestazioni sanitarie, Reggio seconda. Ma per gli esami serve pazienza

Liste d’attesa: solo Parma in Regione fa meglio

Esami medici

Esami medici

Reggio Emilia, 4 settembre 2015 - La salute dei reggiani è per lo più in buone mani, come è risaputo. A questa certezza oggi si aggiunge una notizia: Reggio è la seconda provincia in regione, dopo Parma e molto prima di Bologna, per la rapidità delle prestazioni. L’Amministrazione regionale ha infatti attestato in queste ore che i tempi di attesa per visite ed esami assillano molto meno i reggiani dei bolognesi, romagnoli, piacentini.

L’Iper (indice di prestazione entro i tempi- obiettivo) non deve essere inferiore a 90 su 100 e dalle nostre parti, come si legge in una nota dell’Ansa, non raggiungono il 90 solo le prestazioni di ortodonzia, assicurate per il 5% in 76-90 giorni e per il 71% in 31-45 giorni. Asl Reggio e Santa Maria Nuova si presentano pertanto con le carte quasi in regola all’appuntamento con le misure regionali per abbattere le liste di attesa.

Nella nostra provincia non dovrebbero quindi scattare i provvedimenti più drastici previsti dalla relativa delibera regionale pervenuta martedì in commissione. Evidentemente l’estensione dell’offerta di prestazioni e l’azione sull’appropriatezza della domanda, attive dal novembre scorso, hanno migliorato alcune criticità: i dati più aggiornati non sono di pubblico dominio ma, poichè l’Iper è già quantificato sotto il 90, la tendenza sarebbe al miglioramento rispetto ai tempi, pur positivi, registrati a luglio.

Escluse ovviamente urgenze ed urgenze differibili, in quel mese il 3% delle visite pneumologiche comportava ancora, secondo il report regionale, attese fra i 76 e i 90 giorni, ma il 61% era espletato in 16-30 giorni (nella sintesi regionale il 23% di queste visite specialistiche comporta ancora più di tre mesi di anticamera).

Anche il 5% delle visite ginecologiche registra tempi superiori ai 45 giorni mentre entro una settimana viene assicurato il 100% delle visite ostetriche. Per il 5% delle visite senologiche, sempre secondo i dati di luglio, l’attesa è compresa fra 76 e 90 giorni, ma il 55% di esse è assicurato fra 16 e 30 giorni. In questo ambito, peraltro, lo screening mammografico rappresenta un ulteriore importante parametro di indagine.

Soo però gli esami strumentali le prestazioni che più mettono alla prova la pazienza dei cittadini, a partire dalle ecografie: in luglio il 5% degli ecocolordoppler comportava attese superiori a tre mesi, così il 3% delle eco ostetrico-ginecologiche e il 2% delle eco capo-collo. Tempi superiori ai tre mesi pure per il 6% delle tac addominali, l’otto per cento delle spirometrie, il 5% delle tac del torace. A livelli più contenuti ma comunque importanti qualche altra attesa, per esempio in ambito cardiologico: a luglio l’otto per cento degli ecocardiogrammi da sforzo richiedeva da 61 a 75 giorni, così pure il 25% degli Holter.

Notizie positive invece, sempre a luglio, sul fronte delle visite oculistiche, endocrinologiche, neurologiche e gastroenterologiche, da sempre caratterizzate da tempi di attesa critici, rientrati ora, a quanto pare, nei range auspicati dalla Regione. E’ di particolare rilievo il rientro nel settore gastroenterologico, i cui specialisti sono impegnati anche nello screening colon-retto. E’ di questi giorni la notizia che il test del sangue occulto in otto anni ha ridotto a Reggio del 30% la mortalità per cancro intestinale e del 10% i nuovi casi.