Guerriglia degli abusivi, indaga la Procura

Nel giorno del patrono erano in città a decine per vendere merce contraffatta e si sono scatenati dopo i primi controlli

Il sostituto procuratore Maria Rita Pantani

Il sostituto procuratore Maria Rita Pantani

Reggio Emilia, 27 novembre 2015 – C’è un fascicolo aperto alla Procura di Reggio su quanto accaduto durante la festa di San Prospero, in pieno giorno, in corso Garibaldi. Nel parapiglia gli agenti della questura e i vigili della Municipale, stando a quanto riferiscono, non sarebbero riusciti a identificare nessuno del gruppo di circa trenta extracomunitari arrivati carichi di borse e merce contraffatta, in trasferta da Rimini. Stranieri che avrebbero generato una vera e propria guerriglia urbana, urtati dai controlli della polizia, lanciando transenne, ferendo lievemente una vigilessa, che se l’è cavata riportando qualche contusione, e sfiorando un finanziere.

Il sostituto procuratore Maria Rita Pantani ha però aperto un’inchiesta a carico di ignoti per i reati di ricettazione, introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e resistenza a pubblico ufficiale. Ora, anche attraverso le immagini e filmati, gli inquirenti cercheranno di individuare le identità di coloro che hanno preso parte alla zuffa, anche per capire se fossero regolari sul territorio. Da chiarire, anche, chi abbia fornito loro la merce tarocca e se facciano parte di un vero e proprio racket in mano alla criminalità organizzata.

Gli abusivi di San Prospero (foto Fb)

Secondo quanto ricostruito, gli ambulanti abusivi, tutti di origine subsahariana, sono arrivati in centro intorno alle 13 del 24 novembre, hanno steso le lenzuolate e messo in vetrina - per così dire – i loro prodotti, finché non sono intervenuti vigili urbani e agenti della questura, a cui si sono ribellati. Qualcuno è stato fermato, ma tutti gli altri sono riusciti a fuggire. Tuttavia anche chi è stato bloccato sul momento non è poi stato identificato. Al momento, dunque, nessuno di loro ha un nome e un cognome. Nonostante i disordini, gli abusivi sono rimasti in centro tutto il giorno a vendere i falsi qualche volta davanti alle stesse boutique che vendono gli originali.

Il questore Isabella Fusiello ha cercato di motivare questa gestione durante un intervento alla sede della Confcommercio: «Gli abusivi sono arrivati in massa, erano circa un centinaio, con un treno da Rimini. Quando la polizia ha cominciato a chiedere i documenti in corso Garibaldi, queste persone hanno comincaito a chiamarsi al telefono per chiedere aiuto. La situazione stava degenerando. Abbiamo deciso – prosegue Fusiello – di non intervenire ancora per non creare tensioni. Le strade erano affollate e non volevamo mettere in pericolo gli operatori e i cittadini a passeggio. Le forze dell’ordine erano concentrate nelle operazioni di antiterrorismo, per individuare soggetti sospetti».

E ha fatto una sorta di mea culpa: «Dagli sbagli si cresce e si impara. Per le prossime volte metteremo in campo un servizio di tipo preventivo per limitare l’abusivismo, con un presidio del territorio quasi militare». Ha anche invitato i reggiani a «vivere la legalità nel quotidiano. Ognuno deve fare la propria parte».