Scivola sul ghiaccio, il Comune deve pagare 23mila euro

L’infortunio accadde a Castelnovo Monti dieci anni fa, ora la sentenza. La donna si ruppe un polso e riportò un’invalidità permanente. "Il pericolo non era segnalato"

L’avvocato Domenico Noris Bucchi

L’avvocato Domenico Noris Bucchi

Reggio Emilia, 6 febbraio 2016 – Scivola su un marciapiede sconnesso e pieno di ghiaccio, si rompe polso e legamenti; così, decide di fare causa al Comune di Castelnovo Monti che non aveva né segnalato né pulito il passaggio. Dopo dieci anni arriva la soddisfazione: a fine novembre il giudice del Tribunale di Reggio condanna l’amministrazione a pagare più di 23mila euro, tra risarcimento, spese e interessi. E, ieri, la somma è stata effettivamente versata.

Tutto accade il 23 gennaio 2006, a Castelnovo Monti, sul ponticello che collega il grattacielo al palazzo del Comune. La signora Bradamante Gentile, residente in paese e all’epoca 40enne, «stava camminando in prossimità del marciapiede ghiacciato e del piano piastrellato instabile e sconnesso (con diverse mattonelle rotte), quando è scivolata a terra riportando diverse lesioni», si legge nella sentenza del giudice Simona Boiardi.

Sul posto erano presenti anche alcuni testimoni. E «le prove assunte – continua il giudice – hanno provato che la caduta è stata determinata dalla presenza di neve e ghiaccio non rimossi». In particolare, «non vi era alcun segnale di pericolo per la presenza del ghiaccio e le piastrelle del marciapiede erano tutte sconnesse», ha detto una testimone.

Dopo la caduta, però, quella passerella è stata ripristinata. «Il marciapiede è stato rifatto solo successivamente – continua un’altra teste –. Non ho visto tracce di sale o altro materiale antigelo. Ricordo che ai piedi la signora Bradamante aveva degli scarponcini invernali». La donna, dunque, «è caduta proprio a causa del ghiaccio sul marciapiede e delle piastrelle sconnesse».

Quell’incidente le causò diverse fratture al polso sinistro, lesioni del legamento con conseguenti invalidità permanenti e temporanee fisiche. Per questo il giudice ha calcolato un risarcimento complessivo di oltre 23mila euro, condannando l’amministrazione comunale di Castelnovo Monti. La donna, assistita dagli avvocati Valter Azzolini e Domenico Noris Bucchi, commenta: «Dopo dieci anni di attesa finalmente ho avuto soddisfazione e sono state riconosciute le reali responsabilità».