‘Zitta putt... ’ Il candidato della Lega di Canossa insulta Selvaggia Lucarelli / VIDEO

Lei lo chiama in diretta radio: «Pretendo le sue scuse». Grasselli: «Ha ragione, ma ero esasperato» Sul web il caso è già virale

A sinistra Giuseppe Grasselli con Matteo Salvini; a destra Selvaggia Lucarelli

A sinistra Giuseppe Grasselli con Matteo Salvini; a destra Selvaggia Lucarelli

Reggio Emilia, 23 aprile 2014 - Un insulto sul web che è già diventato virale quello del candidato sindaco della Lega Nord a Canossa, Giuseppe Grasselli, alla opinionista Selvaggia Lucarelli. Sotto a un post sulla questione dei migranti, lui le ha commentato ‘Zitta putt... ’.

Peccato che la showgirl, dopo esserlo venuta a sapere, lo abbia chiamato al telefono in diretta dalla sua trasmissione radio, pretendendo le sue scuse.

Scuse che sono arrivate. L’esponente del Carroccio, parecchio imbarazzato, ha detto più volte al telefono: «Chiedo scusa, ma ero esasperato, non si ripeterà».

 

Il video della telefonata, in onda questa sera su LA3 (can 163 di Sky) alle 19.40:

La registrazione è poi stata diffusa su internet, con il commento: «Ieri Gianni Morandi è stato ricoperto di insulti per avere espresso solidarietà ai migranti. Lo stesso è accaduto a me e a molti altri. Io però non sono Gianni Morandi. Se uno mi scrive putt... solo perché ho ancora un briciolo di umanità, magari lo chiamo al telefono», ha scritto della Lucarelli sul suo profilo Facebook.

«Non posso farlo con tutti, ma magari se scopro che quel qualcuno rischia di diventare il sindaco di Canossa con la Lega Nord (pare sarà l’unico candidato) allora lo chiamo – continua la giornalista –. Nello specifico il quasi candidato sindaco Giuseppe Grasselli (su cui mi auguro che Matteo Salvini e Canossa riflettano un bel po’), sotto a un mio post condiviso sulla bacheca di ‘Sei della Lega Nord se...’ (11.000 iscritti), ha scritto a me “ZITTA PUTT...”. Bene, l’ho chiamato a sorpresa. E sentite cosa ha detto. P.s. Mi dicono che il signore sia pure arbitro. Persona indicatissima per esibire il cartellino rosso agli altri».