Casalgrande: il gatto morde, il sindaco lo 'arresta'

Il primo cittadino Alberto Vaccari ha emesso un'ordinanza per mettere sotto controllo l'animale

Gatto

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Reggio Emilia, 26 luglio 2014 - È stata necessaria addirittura un’ordinanza, nei giorni scorsi, del sindaco di Casalgrande, Alberto Vaccari, per mettere sotto controllo un gatto "morsicatore". E così il felino aggressivo è finito in quarantena. Praticamente ai ‘domiciliari’... Fino a che non verrà accertato se può trasmettere malattie all’uomo. Un caso singolare e particolare che ha fatto un po’ ridere anche il primo cittadino stesso. «Sì, effettivamente — dice Vaccari — capisco che firmare e leggere un’ordinanza per fermare un gatto può suscitare ilarità. Ma questo è l’iter da seguire. Siccome qualche giorno fa una signora è stata morsa dal gatto del vicino, con conseguente denuncia, in quanto sia la massima autorità sanitaria del Comune, ho dovuto emanare l’ordinanza».

Un'ordinanza che dispone, da prassi (come vige il regolamento comunale di igiene pubblica), l’obbligo al proprietario di tenere in quarantena l’animale che si è reso protagonista di un morso; inoltre, deve essere avviata la procedura di cura ai veterinari dell’Ausl che devono accertare se può essere veicolo di malattie infettive e trasmissibili all’uomo. L’episodio di Casalgrande dunque è sotto il controllo dei veterinari dell’Ausl di Scandiano. «Quando un animale a sangue caldo morde — spiega Giorgio Micagni, veterinario responsabile del servizio Ausl di Scandiano — in base ad una Legge del ’54 dobbiamo mettere sotto controllo l’animale, per accertare che non abbia trasmesso malattie, come la rabbia, che in Italia abbiamo debellata da tempo ma potrebbe ripresentarsi».

Un caso che se per la collettività può essere curioso, per i veterinari invece si tratta quasi di routine. «Non è un provvedimento straordinario — continua Micagni — ma assolutamente normale. Nove volte su dieci ad essere morsicati sono i postini o i bambini, che prendono in braccio l’animale che poi per liberarsi può mordere. E allora qui scatta il nostro controllo. Seguiamo il caso fino all’assoluta certezza che l’animale non abbia trasmesso malattie».