Denuncia lo smarrimento dei propri documenti e finisce in manette

L’uomo era ricercato da alcuni mesi dovendo scontare una pena di oltre 8 anni per il reato di concorso in sfruttamento della prostituzione

I carabinieri davanti al bar di via Sormani a Cusano

I carabinieri davanti al bar di via Sormani a Cusano

Reggio Emilia, 31 ottobre 2014 - Si è presentato ai carabinieri della stazione di Reggio Principale per denunciare lo smarrimento dei propri documenti e invece si è ritrovato in manette. L’uomo, infatti, era ricercato da alcuni mesi dovendo scontare una pena di oltre 8 anni per il reato di concorso in sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù di una connazionale tenuta segregata in un appartamento di via Turri, in zona stazione. Il 30enne nigeriano è finito in carcere, dove è stato condotto dai carabinieri della stazione di Corso Cairoli che hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione pendente a suo carico dall’agosto scorso ed emesso dall’ufficio esecuzioni penale della procura reggiana, essendo divenuta esecutiva la sentenza di condanna a 8 anni e 4 mesi di reclusione.

I gravi fatti, di cui l’uomo si è reso responsabile insieme ad altri connazionali, risalgono al 2005 e 2006 e vedono come vittima una ragazza nigeriana. Quest’ultima portata a Reggio con la promessa di farla lavorare in fabbrica è stata condotta in un appartamento di via Turri e costretta, con minacce di morte e inaudite violenze fisiche (picchiata tutti i giorni anche con cinghiate e addirittura con sigarette spente sul suo corpo) a prostituirsi dall’autunno del 2005 al maggio del 2006. Poi l’iter processuale che ora ha portato in carcere il 30enne.