Intimidazioni alla Spadoni, indaga la Dda

Al vaglio le foto dei tre uomini che hanno avvicinato la grillina

Maria Edera Spadoni

Maria Edera Spadoni

Reggio Emilia, 22 ottobre 2014 - Per intimarle di non parlare più di Francesco Grande Aracri non erano persone sconosciute: già nel corso delle precedente campagna delle parlamentarie avevano partecipato a comizi della ‘grillina’ per contestarne le proposte antimafia.

E’ quanto emerge dagli ambienti grillini reggiani, proprio nel giorno in cui il procuratore capo Giorgio Grandinetti rende noto che della vicenda si occuperà direttamente la direzione antimafia. La Direzione distrettuale antimafia di Bologna sta valutando le immagini delle tre persone riprese da telecamere di sorveglianza e dai militanti 5 Stelle. «Tutta la mia solidarietà alla nostra portavoce alla Camera Maria Edera Spadoni. E’ accaduto un fatto gravissimo», tuona Beppe Grillo.

Intanto, i capigruppo alla Camera e al Senato del M5s Andrea Cecconi e Alberto Airola, chiedono che la solidarietà alla Spadoni sia espressa attraverso un gesto concreto, come eliminare i vitalizi ai parlamentari condannati per mafia. «La solidarietà a Maria Edera Spadoni – dicono Cecconi e Airola - amica e collega parlamentare che a margine di un comizio a Reggio Emilia ha ricevuto da alcuni individui l’intidimazione in pure stile malavitoso ‘di non fare più il nome di Grande Aracri’ sia concreta. Una solidarietà che dia un messaggio netto ai mafiosi e corrotti che infestano questo Paese. Si calendarizzi immediatamente la legge anti-corruzione, contro l’autoriciclaggio (quella seria e non quella con norme indebolite) e contro il falso in bilancio e si eliminino immediatamente i vitalizi per i parlamentari e senatori condannati».