Pavarotti d'Oro, il premio a Ligabue nella sua Correggio

Il prestigioso riconoscimento patrocinato dal Calino al Rocker di Correggio che regala aneddoti su Luciano: «Nascose salami e caciotte in clinica...» FOTO

Luciano Ligabue vince il premio Pavarotti d'Oro (Foto Artioli)

Luciano Ligabue vince il premio Pavarotti d'Oro (Foto Artioli)

Correggio (Reggio Emilia), 8 ottobre 2016 - "Ora vi racconto il mio Pavarotti». È un Luciano Ligabue (FOTOemozionato, ironico, scanzonato, pieno d’amore, quello che è salito sul palco dell’Asioli ieri sera per ritirare il premio intitolato all’amico, l’altro Luciano. Quello grande. Oltre dieci minuti di aneddoti e ricordi che hanno caratterizzato il rapporto fra Lucianone e Lucianino nel corso degli anni. Pavarotti&Friends, «quando il mio manager Maioli mi svegliò all’alba per dirmi che Pavarotti aveva scelto noi, voleva Certe Notti». Quelle prove «che non venivano bene, ma chi aveva il coraggio di dirglielo?». Oppure quella volta «alla clinica di Chenot, a Merano, quando Luciano tentava di disintossicarsi invece dietro la tenda Panocia aveva nascosto due salami e il frigo bar era pieno di caciotte comprate all’autogrill». Big Luciano era tutto questo, ma anche e soprattutto «il più grande tenore che sia mai esistito, quello che più faceva capire le parole e che più sentiva il pubblico».

 

Infine, l’incontro nella sua casa di campagna a Modena, «a pochi giorni dalla sua dipartita, lui ancora stava insegnando ai suoi allievi a scandire le parole. Questo il suo più grande insegnamento». Il Rocker di Correggio imbraccia la chitarra e gli dedica le sue poesie: Ho perso le parole e Sono sempre i sogni a dare forma al mondo. Due canzoni e l’abbraccio con la vedova Nicoletta Mantovani. «Grazie di cuore per tutto quello che hai dato a Luciano – dice lei – e per il grande affetto che sempre portiamo con noi».

È stata la serata dei due Luciano, la nona edizione del Pavarotti d’Oro. Da una parte c’era lui, Big Luciano, che a tutto schermo cantava ‘O Sole Mio’. Vivo, nella memoria, nelle voci, nelle vibrazioni, nella presenza dell’ultima moglie e della loro figlia. Dall’altra il premiato di quest’anno: il Luciano del Campovolo, Luciano Ligabue, che in quello stesso Borgo è nato e di cui ha sempre cantato. Ligabue è arrivato con una Mercedes intorno alle 21.30, entrando dal retro e rifugiandosi in camerino fino al suo momento. Fuori, e dentro, il pubblico di sempre.

Soltanto qualche fortunato tra i Ligalizzati è riuscito ad avvicinarlo, a fotografarlo, ad ottenere un selfie con lui prima e dopo l’evento. Ma nessuna folla all’assalto come ci si aspettava. Prima, c’e stato il ricordo del premio dell’edizione 2014, dato a quella Daniela Dessì, “che ci ha prematuramente lasciati poco tempo fa”, hanno detto i presentatori Alessandro Calabrò e Francesca Manzini.

 

Poi “spazio alla musica”, con il maestro Paolo Andreoli al pianoforte, per l’aria finale del primo atto delle Nozze di Figaro, disegnata dalla voce profonda del baritono Luca Galli, fresco vincitore del premio Luciano Pavarotti. “Non più andrai farfallone amoroso... ”. Dietro, sempre lui. Pavarotti, col suo sorriso spalancato. Sul palco anche Cristina Melis, mezzosoprano, che ha intonato ‘Acerba voluttà’ dall’Adriana Lecouvreur, in uno scenografico abito da sera blu elettrico.

L’emozione di quella ‘gelida manina’ dalla Boheme di Puccini, cullata sempre all’ombra del Tenorissimo, da Jenish Ysmanov. Violetta, la Traviata, incarnata dal soprano Elisa Balbo, fasciata in un abito di pizzo nero dal lungo strascico. È la volta dell’artista Davide Burani, che gira il mondo con la sua arpa, nelle variazioni sulla Casta Diva di Bellini. Si aprono i duetti con “L’amico Friz di Pietro Mascagni. Là ci darem la mano, lo splendido Duetto dei fiori, Tu che m’hai preso il cor. Il culmine, con il quartetto “Bella figlia dell’amore”, capolavoro verdiano dal Rigoletto. Ovazione. Poi la premiazione dei cantanti lirici, per mano del sindaco Ilenia Malavasi. Tra il pubblico anche il presidente della provincia Giammaria Manghi e il prefetto Raffaele Ruberto.

Una serata di grandi emozioni, quella ideata dall’amico di sempre Franco ‘Panocia’ Casarini e organizzata dalla Pro Loco, con il presidente Aimone Spaggiari.