La Grissin Bon prova a stupire l’Italia dei canestri

I biancorossi di Menetti sfidano Milano nella Coppa Italia di basket: in palio c’è la finale

L’esultanza di Rimantas Kaukenas dopo la vittoria nei quarti di finale con Capo d’Orlando

L’esultanza di Rimantas Kaukenas dopo la vittoria nei quarti di finale con Capo d’Orlando

Reggio Emilia, 18 Febbraio 2017 - Prima il dovere, poi il piacere. Ha fatto il suo dovere, la Grissin Bon. Ha messo la testa dentro la Final Eight di Coppa Italia ed ha superato il primo ostacolo. Quello, psicologicamente, più complicato. Perché avevano tutto da perdere e poco da guadagnare, i biancorossi, nella sfida con Capo d’Orlando. Vincere, per l’appunto, era un dovere. E, vista da fuori, l’impressione è stata proprio quella di una squadra che, a tratti, sembrava schiacciata dal peso della pressione e della tensione.

Un peso che, via via, è cresciuto sempre più quando ci si è resi conto delle difficoltà che la partita stava riservando. Più la difesa siciliana alzava la propria intensità, più la Grissin Bon andava in affanno. E meno male che, nel finale, alla Betaland è venuto il braccino mentre la squadra di Menetti si è affidata ad un gladiatore come Kaukenas che nei suoi 20 e passa anni di carriera, ha vinto decine di partite in questo modo. La differenza è stata tutta lì: più esperienza, più lucidità e un briciolino di talento.

Fatto il dovere, ora arriva il piacere. Perché sgombrata la testa da ogni cattivo pensiero, la semifinale odierna contro l’EA7 Milano (si gioca alle 17,30 nel polo fieristico di Rimini con diretta tv su Rai Sport) sarà psicologicamente diversa. Completamente diversa.

La Grissin Bon potrà giocarsela a cuor leggero buttando in campo tutta la sua energia e tutte le sue qualità. E’ Milano la grande favorita. E’ Milano che non può permettersi di sbagliare. Per tutto l’ambiente biancorosso, insomma, sarà una partita ricca di entusiasmo, stimoli, speranze e sogni. Sono partite come queste, infatti, che possono segnare la storia di un club. Sono partite come queste per le quali si lavora mesi interi. E quando si va in campo, lo si fa con il sorriso sulle labbra.

Siamo certi che Menetti non dovrà neppure parlare negli spogliatoi: le motivazioni in serate come queste, fluiscono da sole nel’animo di tutti. Se, insomma, Capo d’Orlando è stata il dovere, Milano sarà il piacere. In palio c’è la finale di Coppa Italia, traguardo che Reggio ha centrato nella sua storia solo una volta, 12 anni fa, arrendendosi a Treviso nel PalaFiera di Forlì. In palio c’è un sogno grande così. Ma la Grissin Bon non deve pensarci. Deve entrare in campo serena, determinata e decisa a divertirsi. Tutto il resto arriverà di conseguenza.

Poi, è chiaro, se la Grissin Bon vuole farcela, deve costruire la partita perfetta. Più o meno come fece il 27 dicembre a Bologna quando riuscì a sconfiggere proprio la compagine milanese. Giocando 30 minuti da antologia. Restando sul parquet con coraggio e con il cuore in mano. E, in tutta onestà, noi siamo convinti che questa Grissin Bon abbia, dentro di sé, le qualità per farcela.

Milano è fortissima, lunghissima (oggi Repesa dovrà lasciare in tribuna uno dei suoi 8 stranieri....), piena di talento ed ha mille risorse. In più, quasi certamente, recupererà il suo leader tecnico Simon che nei quarti di finale con Brindisi è stato tenuto a riposo precauzionale. Malgrado questo, però, per quello che abbiamo visto nelle ultime partite e per le potenzialità ancora non del tutto espresse dalla compagine biancorossa, siamo certi che Reggio abbia tra le mani una discreta occasione per costruire la grande sorpresa di questa Final Eight e per arrivare fino in fondo.

Fatto il dovere, insomma, ora è il momento di andarsi a conquistare il piacere.