Studenti derubati dei cellulari

Alla media Pertini durante l’ora di ginnastica

La scuola media Pertini 2

La scuola media Pertini 2

Reggio Emilia, 24 aprile 2015 - Come sempre, prima dell’ora di educazione fisica hanno consegnato i telefonini. Poi si sono dati alla corsa e agli esercizi, con l’insegnante, nel parco esterno, intorno all’istituto.

Al termine della lezione, però, non hanno ritrovato i loro cellulari. Erano spariti da una stanza nell’istituto, dove erano riposti dentro una cassetta: qualcuno li ha rubati. Il furto è avvenuto mercoledì tra le 12 e le 13 nella scuola media Pertini 2, in via Medaglie d’oro della Resistenza.

La voce, che rimbalza tra i genitori dei ragazzini derubati viene confermata dal preside, Daniele Cottafavi: «Di solito i telefoni vengono raccolti da un insegnante e custoditi durante la lezione in una cassetta nella stanza-infermeria. Il locale viene costantemente sorvegliato da un bidello, ma ieri (mercoledì, ndr) era assente: gli altri bidelli hanno controllato a turni, ma qualcuno dev’essersi infilato in un momento di vuoto».

Il dirigente vuole rassicurare: «Non credo che i ladri vengano da fuori - risponde Cottafavi -. Le porte dell’istituto sono vigilate: ci saremmo accorti dell’ingresso di qualche estraneo. Escludo anche che l’autore sia stato qualcuno che lavora nell’istituto. Penso che si sia trattato di un ragazzo, anche se è da verificare. L’infermeria non era chiusa a chiave: la lasciamo aperta perché sia sempre accessibile in caso di necessità».

Il preside si è già mosso in diverse direzioni: «Ho già contattato i genitori, i rappresentanti della scuola e ho segnalato il furto alla questura». Anna Maria Corradini, dirigente scolastica della Pertini 1: «Seguiamo in tutto 27 classi, con 600 iscritti: non è semplice. Facciamo progetti sulla legalità con enti e associazioni, con i quali siamo in costante contatto per sviluppare iniziative. Qua non c’è bullismo, però capita che qualche giovane pretenda la merenda da un altro. O che, se qualcuno lascia due euro nella giacca appesa, poi non li ritrova più. È fondamentale il lavoro di rete per affiancare adolescenti che talvolta dimostrano atteggiamenti da adulti, ma in fondo hanno anche tante fragilità».