Reggio Emilia, 10 ottobre 2015 - QUANDO a marzo 2010 il sindaco Delrio presentò gli Stati generali sull’area Nord, c’erano diversi dubbi sugli aspetti concreti di quella ‘vision’: oggi un pezzo di quella progettazione diventa più concreto, visto che il Parco dell’Innovazione sarà pronto entro fine 2017, grazie alla partnership pubblico-privato da 35 milioni che creerà «il più grande parco scientifico del Paese e uno tra i più grandi in Europa», per dirla con le parole del sindaco Luca Vecchi.
Certo, a scommettere forte è il sistema pubblico, con Iren Rinnovabili a giocare un ruolo importante: ma anche le imprese private sembrano premiare il progetto, visto che le aziende hanno già acquistato l’80% degli spazi dei capannoni 17 e 18, quelli oggetto della nuova riqualificazione accanto al capannone 19 che già ospita il Tecnopolo.
Il progetto del Parco innovazione è stato presentato ieri mattina dal sindaco Vecchi, dall’amministratore della Stu Reggiane spa Luca Torri e da Massimo Magnani, direttore dell’Area competitività e Innovazione sociale del Comune. Erano presenti tra gli altri il presidente di Iren Rinnovabili Ettore Rocchi, il presidente della Camera di commercio Stefano Landi e il presidente di Unindustria Mauro Severi.
L’operazione sui capannoni 17 e 18, come previsto, fa bene anche alla proprietà privata del resto dei terreni circostanti delle ex Reggiane, che avranno più possibilità di essere piazzate sul mercato. Non va dimenticato che questa è una grande operazione politica ed economica, con un aspetto immobiliare non secondario.
Si riqualifica il tessuto esistente, non ci cementificano nuove aree, come ha sottolineato ieri mattina il sindaco Vecchi: «Le Reggiane – ha detto il sindaco Vecchi – rappresentano un luogo paradigmatico nella storia produttiva del Novecento di Reggio, carico di memoria, valori e identità. Oggi, finita l’era dell’espansione, l’obiettivo è quello di riqualificare gli spazi esistenti».
L’AREA oggetto di intervento da parte della Stu Reggiane, che deve attuare gli interventi, comprende: i capannoni 17 e 18 dell’area industriale dismessa, attigui al Tecnopolo, inseriti nel Parco dell’innovazione quali sedi di società e laboratori di imprese vocate all’innovazione tecnologica.
Per la riqualificazione architettonica e funzionale del capannone 17, l’importo previsto è pari a 6,5 milioni di euro; per l’intervento nel capannone 18 l’importo complessivo è di 12,9 milioni; la riqualificazione e trasformazione di piazzale Europa in una piazza, centro fisico del Parco dell’Innovazione, con un importo complessivo di spesa previsto di 4,7 milioni; la riqualificazione, riorganizzazione funzionale e riapertura del braccio storico di viale Ramazzini, con un investimento previsto di 4,6 milioni di euro.
IL PARCO dell’Innovazione alle ex Reggiane parlerà molto reggiano: nella prima lista delle imprese interessate a trasferire i centri ricerca in piazzale Europa ci sono tante aziende, in buona parte miste pubblico privato, che hanno sede nel territorio della provincia.
Ma dal Comune - si sottolinea - i soggetti pronti a farsi coinvolgere nel progetto hanno un raggio d’azione, e talvolta un proprietà, internazionale.
Ecco le aziende ad alto contenuto innovativo, e le organizzazioni di formazione superiore, ricerca e sviluppo, che hanno formalmente manifestato interesse a partecipare all’operazione per l’insediamento delle loro attività, o parte di esse, nel Parco Innovazione: Ask Group, Rei - Reggio Emilia Innovazione, Grasselli spa, Its Maker, Iren Rinnovabili, Certhidea, Q&O Consulting, Bema/Elettric80, Ctr, Crpa, Redox e alcuni ordini professionali. Compiamo una piccola, necessariamente incompleta carrellata sulle aziende private private coinvolte.
ASK GROUP è un nome forte nel settore delle tecnologie per il suono, con speciale riferimento alle soluzioni per automobili: ha sede in provincia di Ancona e recentemente è stata acquisita dal gigante giapponese Jvc – Kenwood. Bema Elettric80, nome conosciuto in tutto il mondo nel settore della logistica automatizzata (ed Elettric80 è un’azienda nata a Viano, artefice Enrico Grassi), ha deciso di trasferire i laboratori di ricerca al capannone 18 dopo che in un primo tempo sembravano destinati a finire in Svizzera. Its maker (Istituto Superiore Meccanica Meccatronica Motoristica e Pakaging) è una fondazione che organizza corsi post diploma nel settore della area meccanica e meccatronica: ha 30 aziende socie, in gran parte internazionali.
REDOX si occupa di progettazione e produzione di schede elettroniche (il campo si estende da tecnologia come il bluetooth al’automazione industriale) e ha una presenza ben delineata nei mercati esteri. Certhidea si occupa di innovazione dei processi produttivi attraverso l’uso della tecnologia, Q&O consulting fa consulenza dal controllo del business all’information technology.
«Il valore aggiunto del Parco innovazione – ha detto l’amministratore della società di trasformazione urbana Stu Reggiane, Luca Torri - è rappresentato dagli attori coinvolti e dalle aziende che vi partecipano, imprese che si distinguono per l’alta specializzazione, in campi diversi, e il forte carattere innovativo».
ROBERTO Citarella del Ctr, noto centro di terapia riabilitativa, spiega la sua adesione al progetto: «Ctr sta cercando di aprire una sorta di Ctr Lab, dove faremo uno studio di movimento. In particolare, lo studio, realizzato con il coinvolgimento di atleti, servirà a ricreare il giusto movimento sui pazienti che riabilitiamo. In particolare installeremo pedane di forza che ci permetteranno di lavorare anche sui movimenti di cestisti e pallavolisti».