Il professore diventa digitale. Il nostro ateneo è il primo in Italia

Metodo anglosassone: lezioni registrate e in streaming, forum e tutor online

Il docente Luciano Cecconi tra le studentesse Elisa Roselli (a destra) e Clementina Vicinanza

Il docente Luciano Cecconi tra le studentesse Elisa Roselli (a destra) e Clementina Vicinanza

Reggio Emilia, 29 ottobre 2014 - Lezioni in aule spesso strapiene, corse per arrivare in orario e difficoltà a conciliare la frequenza con il lavoro e altri impegni: ma il tradizionale modo di vivere l’Università è destinato a essere accantonato.

Primo in Italia, il nostro Ateneo sta infatti sperimentando la modalità didattica, tipica dei paesi anglosassoni, chiamata blended: in pratica, una miscela di insegnamenti impartiti sia in aula, sia registrati oppure trasmessi via streaming e dunque fruibili dagli studenti o in contemporanea, ma altrove, oppure in un altro momento.

A tutto questo si affiancano video con approfondimenti, forum e tutoraggio online. Questo nuovo metodo coinvolge al momento duemila studenti su trenta insegnamenti. L’intenzione, però, è di estenderlo a tutti i corsi di laurea.

«L’università di Modena e Reggio si pone all’avanguardia sulla didattica - ha detto il rettore Angelo Andrisano - favorendo l’uso delle nuove tecnologie e un nuovo approccio alle lezioni più coinvolgente anche per gli studenti, che diventano protagonisti insieme al professore».

Perché è una rivoluzione? Perché, di fatto, tempi e luoghi delle lezioni non rappresentano più un vincolo. Il primo insegnamento avviato con questa sperimentazione è il corso di Diritto costituzionale tenuto da Luca Vespignani per la laurea in Giurisprudenza.

Perno delle attività online è il centro E-learning di viale Allegri 15: «Queste tecnologie non solo permettono di sfruttare le potenzialità della rete, consentendo quindi agli studenti a distanza, come fuori sede e lavoratori, di fruire dei corsi - spiega Marco Sola, delegato di Unimore alla didattica - ma anche di poter fruire di una didattica di qualità arricchita da filmati, collegamenti remoti e visualizzazioni in 3D».

«Questo metodo - spiega Tommaso Minerva, direttore del cento di E-learning - implica il ripensamento di metodologie consolidate, l’apertura a nuovi linguaggi e modalità di interazione con gli studenti». Si sono detti soddisfatti 260 studenti che seguono l’insegnamento di metodologia della ricerca educativa del docente Luciano Cecconi. Come Elisa Roselli e Clementina Vicinanza: «È un metodo molto innovativo e adatto alla nostra generazione, che permette molta più flessibilità. Unico neo? I forum, ancora un po’ confusionari nell’organizzazione».

«Grazie alla nuova modalità - rimarca Cecconi - sono riuscito a interagire con gli studenti a distanza che non con i 200-300 che mi ritrovo davanti in aula».