{{IMG_SX}}Reggio Emilia, 20 agosto 2008 - Una lite furiosa. Poi, dopo poche ore, la decisione di uccidersi. Dalla Pietra di Bismantova, come Giacomo Li Pizzi due anni fa. Protagonista Alessandro Cepelli, 34 anni, contrabbassista, stimato insegnante al Cepam. Una catena di circostanze forse collegate che hanno portato alla tragedia e che fanno venire i brividi raccontandole: il tutto nell’arco di una giornata. La lite alle 23,15 di lunedì a Cavriago. Il suicidio alle 15 di ieri a Castelnovo Monti.

La bagarre si era scatenata in piazza Benderi proprio la sera prima del suicidio sotto gli occhi e in parte con il coinvolgimento di un gruppo di ragazzi, una compagnia che frequenta Cavriago. Forse proprio questa schermaglia, nata da un classico botta e risposta sul volume delle chiacchiere sotto le finestre, è stata la molla che ha innescato la decisione del giovane musicista di togliersi la vita. Il trentaquattrenne, ospite dei suoi genitori che abitano in un appartamento sopra la gelateria K2, nella stessa piazza cavriaghese, sembra sia sceso in strada per riprendere alcuni ragazzi che si trovavano lì sotto. Il motivo scatenante sarebbe stato appunto il rumore prodotto dalla “compagnia” che fino a mezzanotte sedeva nelle panchine della piazza. Ma la reazione-azione di Cepelli, secondo quanto riferito da ragazzi presenti (il cui racconto quindi è inevitabilmente di parte), sarebbe stata sopra le righe.

Da quella lite, secondo quanto è stato riferito dai carabinieri da alcuni genitori, è nata una collutazione. Ieri mattina alcuni familiari sono andati in caserma, e un padre ha presentato denuncia per lesioni: non c’è stato tempo però di notificarla a Cepelli. Negli attimi concitati successivi alla lite poi uno di questi giovani, allontanandosi dal luogo, ha riportato una frattura al malleolo inciampando su uno scooter rovesciato a terra. L’infortunio ha giustificato un’immediata richiesta di cure mediche. Ieri, al telefono, il padre del ragazzo ci ha raccontato quei momenti di grande concitazione successivi alla lite, rimanendo sconcertato nell’apprendere da noi che la controparte del diverbio della sera prima era lo stesso giovane che si era poi gettato dalla Pietra.

"E’ una tragedia", ha detto subito dopo anche la madre del ragazzo, che conosce di persona e stima i genitori del musicista suicida. Nessuno ovviamente sapeva quali angosce avesse vissuto Cepelli in quel drammatico arco di tempo successivo alla lite in piazza Benderi, e probabilmente già da prima. Ma provoca sconcerto e incredulità immaginare quelle quasi sedici ore durante le quali il contrabbassista di Cavriago deve avere pensato e ripensato alla sua vita, e probabilmente all’episodio della sera, quasi fosse la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Infine, la tragedia. Il musicista si è messo al volante della sua Fiat Marea - non è dato sapere quando sia partito da Cavriago - ed è giunto a Castelnovo Monti, al cospetto della Pietra. Ha lasciato l’auto nel parcheggio, si è incamminato lungo uno dei sentieri e giunto sulla grande spianata sulla sommità ha scelto di morire. Proprio come Giacomo Li Pizzi, di cui oggi ricorre l’anniversario della morte.