{{IMG_SX}}Reggio Emilia, 30 luglio 2009. COSA NON SI FA per amore degli animali. L’operatrice del canile dell’Enpa Isabella Bertoldi ha frequentato la scuola cognitiva zoo-antropologica, che studia il comportamento caratteriale del cane, per poterne curare gli aspetti psicologici che a volte degenerano in aggressività.
«Partendo dal fatto che ogni cane ha il suo carattere — spiega la Bertoldi — l’animale non sempre reagisce alla stessa maniera, ma soprattutto non sempre gli stessi comportamenti sono riconducibili a una stessa diagnosi. A volte certi atteggiamenti vengono definiti aggressivi, ma così non sono; ecco perché è importante saper leggere e individuare tutte le sfaccettature di una reazione».

ISABELLA BERTOLDI trascorre quasi tutta la sua giornata al canile di via Felesino a Cella, attualmente lei e altri collaboratori ne accudiscono circa 200. Vivere con questi animali meno fortunati degli altri, ma che danno sempre tanto affetto, l’ha convinta a voler fare ancora di più per loro, non soltanto dal punto di fisico, come dar loro da mangiare, bere e tenerli nel pulito, ma anche sotto l’aspetto psicologico.
Arrivare al canile è solo un transito momentaneo per gli amici a quattro zampe e quindi bisogna prepararli per entrare nelle famiglie sotto tutti i punti di vista. E così Isabella è diventata educatore cinofila ed anche esperta di pet-therapy. «Il nostro compito — spiega Isabella — è lavorare con i padroni del cane e attraverso loro migliorare il comportamento dell’animale. Insegniamo loro a capire il proprio animale e comportarsi di conseguenza, anche per evitare atteggiamenti del cane non consoni. A volte non è una cosa facile da far capire a chi adotta un cane, ma è importante per vivere bene con il proprio animale».

L’UTILIZZO della “psicologia” a volte le capita di farlo anche al canile per aiutare qualche cane, magari troppo traumatizzato.  «Questo però lo facciamo il meno possibile, anche perché se vogliamo fare adottare i nostri animali, è bene che in canile non si affezionino troppo a una persona, altrimenti quando andranno in un’altra famiglia, per loro sarà un nuovo trauma». Si capisce che Isabella ama il suo lavoro, ma soprattutto ama gli animali e i “suoi” cani: per loro si è inventata, in un certo senso, anche “psicologa”.  Dopo diversi mesi di scuola affrontata a proprie spese, ora Isabella è in grado a sua volta di rendere partecipe questa sua esperienza anche agli altri. Da come parla, da come si esprime, si capisce quanto ben vuole a queste bestiole.

PER OGNI CANE che trova famiglia è una gioia, ecco perché fa davvero di tutto per accompagnarli nel modo migliore fino all’adozione. È anche educatrice di pet-therapy.  «Spesso — spiega ancora — c’è chi si improvvisa in questo campo, ma poi si rischia di fare più danno che utile, tutto questo è una cosa seria».
Anche qui torna ad emergere il fatto che ogni cane ha il proprio carattere e quindi non tutti sono a datti a fare questo percorso. E entra di nuovo in gioco la parte psicologica. Avere degli operatori così ben preparati, si eviterebbero forse situazioni degenerate, che hanno visto diversi cani sbranare letteralmente le persone. Ma il problema come sempre è l’uomo che spesso è inadatto ad affrontare certe situazioni.