Modena, 22 settembre 2010. La maggior parte dei ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha accettato di fare lezione, molti corsi di laurea sono già partiti ed altri partiranno la settimana prossima. Non c’è il rischio che alcuni corsi non vengano svolti, ma la qualità potrebbe non essere quella di sempre. Non ci sarà dunque bisogno di cercare persone esterne all’Ateneo per svolgere i corsi (così come ventilato a Bologna), anche perché queste non sono facilmente reperibili e comunque non ci sono fondi. Questa la situazione dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, ad anno accademico iniziato, descritta questa mattina dal rettore Aldo Tomasi.

Il rettore interviene a margine della conferenza stampa di presentazione della “Notte dei ricercatori”, per mandare ancora una volta un messaggio chiaro a studenti e famiglie. “La maggior parte dei ricercatori ha accettato di fare lezione, cioè di farsi carico di un impegno extra, oltre al lavoro per il quale sono contrattualizzati. E’ una situazione molto seria che i ricercatori hanno affrontato con difficoltà”, spiega Tomasi.

“Ci sono però alcune Facoltà - prosegue Tomasi - dove la discussione è ancora aperta, come Economia e Ingegneria, che porteranno avanti l’inizio delle lezioni di una settimana circa”. Non ci saranno invece “corsi non svolti”, al massimo si avranno casi in cui “non riusciremo a seguire gli studenti come facciamo sempre, con quella qualità, precisione e dedizione che serve”, spiega ancora il rettore.

Nel frattempo i ricercatori spiegheranno le ragioni della loro protesta venerdì nel corso della "Notte dei ricercatori". Nonostante il momento di difficoltà il mondo della ricerca vuole dare un saggio della propria vitalità portando in piazza esperimenti e molteplici esperienze, ma anche di disagio per la condizione lavorativa.

Obiettivo della manifestazione: alimentare partecipazione attorno al lavoro, tanto oscuro quanto indispensabile del mondo della ricerca. “Un Paese che abdica a promuovere la ricerca è un Paese fatalmente rassegnato al declino. Speriamo attraverso questa serata di far comprendere quanto sia importante il sostegno che deve essere dato alla ricerca e per questa ragione io ed il Senato accademico abbiamo accolto che in questa occasione i rappresentanti dei ricercatori rendano note e ribadiscano le ragioni della loro iniziativa di protesta di astensione dalle lezioni”, spiega il rettore Aldo Tomasi.