Reggio Emilia, 25 gennaio 2011. Bufera sul capogruppo comunale del Pd reggiano Luca Vecchi, finito nel mirino di Pdl e Lega per aver sostenuto che il maresciallo Tito, sotto il cui regime avvennero i massacri delle Foibe, “nonostante tutto e’ stato un grande statista”, motivando cosi’ ieri in Consiglio comunale la bocciatura di una mozione del gruppo del Pdl.

Il documento, con primo firmatario Marco Eboli, chiedeva che, in occasione delle iniziative previste per il “Giorno del Ricordo” del 10 febbraio, via Tito venisse espunta dalla toponomastica cittadina e ribattezzata intitolandola a Rolando Rivi, giovane seminarista ucciso nel dopoguerra dai partigiani a Castellarano, per il quale e’ in corso un processo di beatificazione.

Oggi e’ scoppiata la polemica sul voto contrario della maggioranza (Pd e Sel) che le opposizioni giudicano in stridente contraddizione da un lato con la presenza di una via intitolata ai martiri delle Foibe, e dall’altro con le iniziative per celebrare la tragedia tutta italiana che dal 2005 a Reggio vengono celebrate anche con l’aiuto di Istoreco (Istituto storico della resistenza e storia contemporanea), e che vedranno quest’anno anche la partecipazione del sindaco Graziano Delrio.

Nelle file del Pd si registra inoltre il gesto, apprezzato da tutti, del consigliere Nando Rinaldi che, per la sua carica di direttore di Istoreco, ha prima invitato il Pdl a ritirare la mozione e dopo non ha partecipato al voto.

L’episodio, che si e’ verificato ieri intorno alle 21, al termine di una seduta fiume dell’assise cittadina, viene giudicato da Eboli “un fatto di una gravita’ assoluta”. Nella mozione, spiega, “noi chiedevamo solo che, posto che alcuni anni fa e’ stata intitolata una via ai Martiri delle Foibe, cio’ che a noi pareva opportuno e’ che in occasione della Giornata del Ricordo 2011 si ponesse fine ad una contraddizione non solo storica ma anche di dignita’, togliendo la via intitolata al carnefice, il maresciallo Tito. Non possiamo avere nella stessa citta’ che ricorda le vittime del carnefice una via che continua a celebrare il carnefice stesso. E la nostra non era una richiesta bizzarra, perche’ nel 2005 anche il Comune di Imola ha tolto l’intitolazione di un parco a Tito”.

Nel dibattito, prosegue Eboli, “purtroppo ci siamo scontrati con l’arretratezza culturale e politica da parte di un partito che pretende di chiamarsi democratico, e Luca Vecchi che ne e’ il capogruppo ha sostanzialmente negato la possibilita’ di togliere la via intitolata al maresciallo Tito lasciando aperta in una futura discussione l’ipotesi di poter intitolare una via anche a Rolando Rivi. Avevo fatto anche la controproposta al Pd di astenersi consentendo alle opposizioni di votare da solo la mozione da loro presentata, ma purtroppo anche questa possibilita’ non ci e’ stata concessa”. Bene invece ha fatto Nando Rinaldi, che per il consigliere azzurro ha compiuto “un gesto di dignita’ umana e politica”.

Sempre nel Pdl il consigliere Cristian Immovilli fa notare come “nulla si e’ sentito da parte dell’anima cattolica del Partito democratico- anche la presidente del Consiglio comunale Emanuela Caselli, per anni presidente dell’azione cattolica, ha votato contro la mozione- il che dimostra come questa sia assente e ininfluente”.

Il Pd, rincara la dose Andrea Parenti della Lega, “e’ ancora legato a dei feticci ideologici di cui continuiamo a pagare i danni in questa citta’”. Dal Carroccio, infine, interviene anche Miles Barbieri: “Non esistono- dice- vittime di serie A e serie B, ma solo delle vittime come quelle delle foibe. Crediamo che Tito, valutato in modo pessimo dalla storia per i suoi crimini, non debba trovare posto nella toponomastica della nostra citta’ che non deve essere piu’ sottoposta all’ideologia di turno”.

Tu cosa ne pensi? E' giusto cambiare nome a questa strada?