Reggio Emilia, 24 febbraio 2011. È stato trovato in stato di semincoscienza domenica mattina alla stazione di Rubiera, sembrava un malore non grave, invece ora si trova in rianimazione che lotta tra la vita e la morte. Un 18enne di Sarzana, in provincia di La Spezia, è ricoverato all’Arcispedale Sanata Maria Nuova di Reggio, ma i motivi sono ancora oscuri.

«Nessuno — racconta il padre 52enne capocameriere in un locale di Sarzana — mi ha saputo spiegare perché mio figlio è finito in coma così all’improvviso. Se avesse assunto qualche sostanza (droga o alcol) nella serata di discoteca, le analisi l’avrebbero sicuramente evidenziato. Invece non è emerso nulla».
Domenica mattina, il giovane è arrivato al pronto soccorso cosciente. Ha detto al padre di essere caduto alla stazione di Rubiera per un malore. Il ragazzo è stato ricoverato nel reparto di Medicina Prima per accertamenti — è stato sottoposto a due Tac con esito negativo — ma anziché migliorare ha avuto un arresto cardiaco di 15 minuti ed è misteriosamente finito in coma. Da lì, è stato quindi spostato nel reparto di rianimazione.
«Ho chiesto ai medici — continua il padre — ma non riescono a capire cosa sia successo: parlano di ‘alto tasso di potassio nel corpo’, senza però motivare il perchè».

Da quello che si è riusciti a ricostruire fino ad ora, sembra che il 18enne fosse arrivato a Rubiera sabato insieme a una ventina di amici per andare a divertirsi in unlocale, abitualmente frequentato dal giovane, come si vede dalle foto pubblicate sul suo profilo Facebook. Ci sono foto che lo ritraggono felice insieme agli amici o a ragazze. Una vitalità che è stata incrinata da qualcosa di misterioso.

Dopo la serata di divertimento, infatti, il ragazzo sarebbe poi andato alla stazione di Rubiera per tornare a Sarzana. Da lì l’arrivo in ospedale e poi il ricovero, fino ad arrivare, inaspettatamente, al reparto di Rianimazione.
E mentre il diciottenne lotta nel letto dell’ospedale, sulla sua pagina di Facebook decine e decine di amici gli hanno scritto messaggi di auguri sulla sua «bacheca».

Nessuno di loro però è andato a trovarlo in ospedale in questi giorni e nessuno si è presentato per fornire spiegazioni su quello che è successo al ragazzo. Informazioni che potrebbero essere utili anche ai medici per eventuali cure. «Chi sa qualcosa — chiede il padre — parli, spieghi cosa è successo alla stazione e in discoteca».