Reggio Emilia, 3 marzo 2011 - Fingere una rapina per paura di essere rimproverata dalla figlia. E' successo nella piccola comunità di Boretto, dove una donna di 70 anni era caduta in casa dopo un recente intervento per la frattura di un femore. Temendo di essere ripresa dalla figlia, la donna aveva finto di essere rimasta vittima di una rapina messa a segno da un gruppo di slavi.

La fantomatica rapina, secondo quanto raccontato inizialmente dalla donna, sarebbe avvenuta la notte del 22 gennaio. In poco più di un mese di indagini i carabinieri della compagnia di Guastalla hanno però scoperto che la 70enne si era inventata tutto, denunciandola per simulazione di reato e procurato allarme.

Alla fine lei stessa ha ammesso di essersi inventata tutto: "’Ero caduta e avevo paura di essere rimproverata’’.

L'anziana aveva raccontato alle forze dell'ordine che tra l'1.30 e le 2 di notte tre sconosciuti, muniti di passamontagna, si erano introdotti nella sua abitazione; lei aveva colpito un componente della banda con la stampella che usava dopo l'intervento chirurgico, ma era stata poi colpita a sua volta con la stessa stampella e un bastone. I malviventi avevano staccato la luce e frugato nell'intera abitazione, alla ricerca di gioielli e denaro contante, per poi fuggire con un bottino di 45 euro.

Da subito il racconto della donna era sembrato pieno di contraddizioni. Reali invece le contusioni, fortunatamente guaribili in pochi giorni, ma che erano state provocate da una caduta accidentale e non da percosse.