Reggio Emilia, 20 aprile 2011 - Il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, responsabile della salute pubblica, interviene per tranquillizzare i cittadini reggiani: “Non ci sono particelle di amianto nell’acqua che esce dalla nostre tubature”. Un’affermazione che il Comune ha già sostenuto nei giorni scorsi, ma che oggi viene sostanziata ulteriormente e autorevolmente dai risultati delle indagini dell’Ausl, Dipartimento di Sanità pubblica.

“Quando si tratta di preoccupazioni che riguardano la salute - premette il sindaco in una nota - è giusto porsi tutte le domande e compiere tutti gli accertamenti per cercare tutte le risposte. Però desidero rassicurare tutti i cittadini: l’acqua che bevono dal rubinetto non contiene particelle di amianto. Le indagini svolte in più punti della città a campione dicono che in tutte le strutture e tutto il nostro territorio l’acqua è sicura. Non c’è dunque alcun motivo di creare allarme sociale”.

E’ di questa mattina la lettera al sindaco firmata dal responsabile del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl provinciale di Reggio Emilia, ingegner Carlo Veronesi, in cui si espongono le risultanze della verifica della presenza di fibra di amianto nelle acque potabili reggiane distribuite dagli acquedotti. La ricerca Ausl, che segue di poco tempo una ricerca condotta da Iren, viene descritta in sintesi in questo modo: “L’acqua distribuita nel Comune di Reggio è un’acqua  con indice di aggressività superiore a 12, condizione che rassicura sulla possibile corrosione dei manufatti in cemento amianto. Le analisi per la ricerca di fibre di amianto effettuate da Iren e trasmesse al Servizio non evidenziano concentrazioni significative”.

Nonostante ciò, considerati la sensibilità e l’allarme espressi dalla cittadinanza, “si è predisposto il piano di verifica sulla presenza di fibre d’amianto nell’acqua distribuita dall’acquedotto cittadino”. Sono stati compiuti quindi prelievi continuativi, in dieci luoghi a campione, in diverse zone della città: punti di distribuzione finale direttamente al consumatore, asili nido e scuole, casette dell’acqua e pubblici esercizi. La ricerca, spiega il Comune, è stata effettuata dalla Sezione Arpa di Reggio Emilia “con strumentazioni e metodiche concordate con l’Istituto Superiore di Sanità”.

La metodica consente “di evidenziare tutte le fibre di amianto presenti con diametro superiore 100 nanometri, vale a dire tutte le fibre sottili e ultra sottili”. La lettera del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl al sindaco si conclude affermando: “Come si poteva prevedere in base alle caratteristiche dell’acqua e ai dati a disposizione, nei campioni eseguiti non sono state riscontrate fibre di amianto, pertanto si ritengono del tutto infondate le preoccupazioni recentemente manifestate per l’utilizzo dell’acqua dell’acquedotto a scopo potabile”.

In considerazione delle preoccupazioni sollevatesi in questi giorni, da questa mattina il Comune di Reggio Emilia, da parte dell’assessore comunale alla Scuola ed Educazione Juna Sassi, sta diffondendo i contenuti rassicuranti della ricerca effettuata dall’Ausl a tutti i nidi, le scuole dell’infanzia e le scuole dell’obbligo. Anche un’analoga ricerca condotta da Iren ha evidenziato “l’assenza di fibre di amianto negli acquedotti reggiani”. Le indagini rientrano nel programma di controlli che Iren effettua dal 1996, pur in assenza di normative specifiche, e “tutti i controlli effettuati dimostrano il pieno rispetto di potabilità dell’acqua e l’assenza di fibre di amianto”. Anche dalle ricerche Iren risulta come proprio la durezza dell’acqua di Reggio Emilia (indice di aggressività maggiore di 12) abbatta la possibilità di presenza di particelle di amianto e permetta di costituire dentro le tubature una protezione calcarea.

 Infine si evidenzia, come ricorda la stessa Ausl, che sul piano scientifico e medico è considerata pericolosa “l’inalazione di particelle”, in particolare per l’apparato respiratorio. Non viene considerato invece un pericolo l’eventuale ingestione di particelle di amianto in cibi o acqua, tant’è vero che “la legge sulle acque minerali non considera l’amianto un parametro da controllare e non ne fissa i limiti”.

“Data la preoccupazione sociale, è stato tuttavia ritenuto necessario e giusto procedere a ricerche specifiche - ribadisce il sindaco Delrio - sia da parte di Iren, sia da parte dell’Ausl, che comunque hanno dato esito negativo circa la presenza di fibre di amianto nelle acque potabili degli acquedotti di Reggio Emilia”.