Reggio Emilia, 26 aprile 2011 - Nella vertenza Gfe/Snatt di Reggio Emilia è calma prima della tempesta. Le prossime tappe della vicenda giudiziaria che oppone la Cgil reggiana in difesa dei facchini di Gfe contro l’azienda di logistica Snatt, che ha deciso di non rinnovare l’appalto alla cooperativa per non applicare il contratto nazionale di lavoro, andranno in scena il prossimo 4 e 5 maggio. In particolare ci saranno l’udienza di merito con cui la Cgil ha chiesto di reintegrare in Snatt i 185 dipendenti di Gfe e la ripresa della trattativa tra Regione, enti locali, sindacati e vertici dell’azienda per sbloccare la situazione di tali lavoratori che hanno messo in pratica qualche giorno fa uno sciopero della sete.
 

Che il clima sia tutt’altro che disteso lo conferma Antonio Mattioli, segretario regionale della Cgil Emilia-Romagna, per cui “su questa vertenza si è giocato a dividere piuttosto che unire, alimentando un’incresciosa situazione provocata, con calcolo freddo e spregiudicato, esclusivamente da Snatt”. Anche “l’intervento volontario in giudizio, a sostegno delle ragioni della Snatt, sottoscritto dai circa 400 lavoratori attualmente dipendenti o impegnati nell’appalto Snatt, rientra nel calcolo della divisione a qualunque costo”, prosegue Mattioli.

Che si chiede inoltre “perche’ la Snatt non dice che ha coperto, con lavoratori assunti a termine con condizioni contrattuale inferiori a quanto previsto dal Contratto nazionale della logistica e trasporto, il posto di lavoro dei 185 lavoratori Gfe non reintegrati”, o come mai l’azienda “non mette a disposizione della stampa la busta paga di un dipendente della Emilux o della Locos Job- le due cooperative di facchinaggio che hanno preso il posto di Gfe, ndr- e le raffronta con un dipendente che lavora con il contratto nazionale della logistica”.

Il segretario della Cgil domanda infine “perchè l’ispettorato del lavoro non interviene su una palese violazione dei contratti” e si continua, invece, “ad attaccare i lavoratori che lottano per un diritto inalienabile come quello di avere un lavoro dignitoso e si asseconda invece chi è responsabile di tensione sociale, di competizione sleale giocata sulla pelle dei lavoratori, e dell’impoverimento di un territorio”.

La Cgil, conclude Mattioli, “ha scelto di stare dalla parte dei diritti, del lavoro, della competizione leale, della dignità dei lavoratori; per queste ragioni sostiene la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici della Gfe e per queste ragioni riconosce negli obiettivi indicati dalla Regione (applicazione del contratto nazionale di lavoro sottoscritto da Cgil- Cisl- Uil e le tre centrali cooperative, rioccupazione dei 185 dipendenti Gfe, ammortizzatori sociali per accompagnare la fase transitoria utile alla soluzione della vertenza, protocollo di relazioni a garanzia dell’appalto) gli elementi per chiudere la vertenza Snatt/Gfe”.

Intanto gli operai hanno interrotto lo sciopero della fame e della sete, ma non si ferma il presidio davanti all'azienda.