Modena, 6 luglio 2011- Alla presenza di molti famigliari delle vittime e delle Istituzioni reggiane finalmente arrivata la sentenza a 67 anni dai fatti della Strage di Cervarolo. Il Tribunale Militare di Verona ha condannato all'ergastolo 7 sottufficiali e ufficiali, fra questi i responsabili per la strage di Cervarolo, comune di Villa Minozzo: il sottotenente Fritz Olberg, residente in Westfalia e il sergente Wilhelm Stark, residente in Baviera.
Dal 18 marzo 1944 al 5 maggio 1944, in poche settimane, reparti della Divisione Hermann Göring, con la complicità e l’appoggio della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), hanno trucidato, in diversi paesi dell'Appennino tosco-emiliano, circa 400 persone inermi, tra cui donne, bambini, invalidi e sacerdoti.
Ventisette delle vittime erano di Cervarolo e Civago.

Dei nove imputati dunque, 7 sono stati condannati all'ergastolo e due, Karl Friedrich Mess e Herbert Wilke, assolti. Inoltre lo Stato tedesco, non perseguibile penalmente, è stato condannato civilmente a risarcire i familiari delle vittime perché all'epoca dei fatti non ha impedito che i propri connazionali si macchiassero di tali crimini. La Corte di Cassazione italiana, ricordiamo, aveva ribadito che gli Stati non possono pretendere la validità del principio di immunità, al quale si vuole invece rifare la Germania. Se al contrario passasse la linea che i diritti umani sono da considerare più importanti dell'immunità dello Stato, si creerebbe un precedente positivo che riguarderebbe non solo il 1944 ma anche le guerre future.

Per questo motivo, dopo un incontro fra Merkel e Berlusconi nel 2008, la Germania ha presentato azione legale presso la Corte Internazionale dell'Aia contro le decisioni dei tribunali italiani, di cui ancora si aspetta l'esito.
Il procuratore speciale per la Germania, avvocato Dossena, durante il dibattimento a Verona aveva espresso parere contrario rispetto alla richiesta di risarcimento a favore dei familiari delle vittime da parte dello Stato tedesco. Con la rinuncia all’immunità degli Stati, si rischierebbe, afferma l'avvocato: "la citazione in giudizio di qualsiasi Stato che abbia commesso violazioni anche dello ius belli [come per esempio] gli Stati Uniti per le bombe al napalm in Vietnam."

Nella strage di Monchio, Costrignano e Susano del 18 marzo del 1944, i nazisti della divisione ‘Herman Goehring’ uccisero 140 cittadini. Tra le parti vicili al processo, la Provincia di Modena, l’Anpi, il Comune di Palagano, la Regione e i familiari delle vittime. Per le vicende di Monchio erano coinvolti anche Günther Heinroth e Horst Günther Gabriel scomparsi nei mesi scorsi.

Le reazioni. ''Una pagina sanguinosa che si chiude finalmente e' stata fatta giustizia, per le vittime e per i loro familiari''. E' stato il primo commento, dopo la condanna di nove tra sottoufficiali e ufficiali nazisti per gli eccidi sull'Appennino tosco-emiliano del Presidente del Consiglio provinciale di Modena, parte civile a processo, Demos Malavasi. ''Purtroppo - ha aggiunto - sono dovuti passare 67 anni, ma almeno non sono passati invano. Anche questo processo ha affermato il principio che questi reati non vanno mai in prescrizione ed in secondo luogo che non si abbiano piu' a ripetere; questa e' la testimonianza piu' importante che ci lascia il processo''. ''Da molto tempo aspettavamo giustizia - ha aggiunto il sindaco di Villa Minozzo (Reggio Emilia) Luigi Fiocchi che rappresenta la frazione di Cervarolo -. La nostra cittadina pago' il suo tributo con 24 civili, praticamente la frazione perse tutto e l'eccidio lascio' intere generazioni nella miseria piu' completa''. ''Una sentenza esemplare, anche se di primo grado - ha rilevato il sindaco -,ogni tanto guardo negli occhi i familiari delle vittime e come loro ho vissuto questa attesa e la sete di giustizia che fa bene all'Italia e a tutti''. ''Dobbiamo dare atto ha tutti i familiari delle vittime - ha detto Fabio Braglia, sindaco di Palagano (Modena) - che hanno seguito il processo fin dalle prime battute e si sono costituiti parte civile insieme a noi''. ''Volevamo giustizia per le vittime dell'eccidio e finalmente l'abbiamo avuta - ha aggiunto - e noi siamo qui vicino a loro, li abbiamo sempre sostenuti, per portare alla luce la storia dei nostri paesi''.