Reggio Emilia, 29 luglio 2011 - Porta a porta per circa metà della popolazione reggiana per raggiungere, entro tre anni il 67,1% di raccolta differenziata. E trattamento meccanico biologico dei rifiuti che, unito ad interventi in ambito di Area Vasta, dovrebbero allontanare lo spettro dell’inceneritore. Queste le due indicazioni emerse dal Piano d’ambito per la gestione dei rifiuti urbani ed assimilati della provincia di Reggio Emilia, il cui primo passo per l’approvazione è stato compiuto questa mattina a Palazzo Allende, nel corso dell’Assemblea dell’Ato (l’Ambito territoriale ottimale di cui fanno parte la Provincia di Reggio Emilia e tutti i 45 Comuni reggiani).
 

Con il voto favorevole di tutti i Comuni presenti ad eccezione di Viano che si è astenuto (37 sì, 1 astensione), l’Ato ha infatti approvato il modello gestionale e organizzativo e ha definito il percorso per arrivare all’approvazione complessiva del piano, (redatto dallo studio specializzato Oikos di Milano), entro la fine di ottobre. Il modello in estrema sintesi prevede, a partire da una base del 58% circa di raccolta differenziata nel 2010, l’attivazione della raccolta porta a porta per la frazione organica domestica, per il rifiuto residuo e il verde per circa 210.000 abitanti (ovvero tutti i Comuni di pianura) e la diffusione della raccolta capillarizzata (contenitori in strada per plastica, vetro, carta e organico di fianco al cassonetto dell’indifferenziato) in tutti i comuni posti a sud di Reggio, dunque dalla pedecollina in su. Solo nell’alto crinale (Busana, Collagna, Ligonchio, Ramiseto e Villa Minozzo) rimarrà, ma sarà potenziato, l’attuale sistema di raccolta stradale.

Per quanto riguarda il Comune di Reggio è previsto, invece, un modello misto - porta a porta per oltre 60.000 abitanti e raccolta capillarizzata per i restanti 107.000 - secondo il piano di attivazione già approvato dal Comune. Per agevolare l’estensione del porta a porta, che a regime interesserà il 51,2% della popolazione provinciale contro l’attuale 11,6%, la Provincia si e’ impegnata ad investire un quota consistente delle risorse regionali previste dal Piano di azione ambientale, circa 600.000 euro solo nell’annualità 2011.
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l percorso appena avviato entrerà a regime entro la fine del 2014. Per quanto riguarda l’impiantistica, il Comune di Reggio Emilia e la Provincia hanno annunciato all’Assemblea di Ato che si sta sottoscrivendo un Protocollo d’Intesa per la realizzazione di un impianto di Trattamento meccanico-biologico (Tmb). Come noto la struttura sarà realizzata nell’area di Gavassa.
 

Il protocollo chiarisce definitivamente che il nuovo Piano provinciale gestione rifiuti (Ppgr), per legge in scadenza nel 2013, sarà redatto riconoscendo i risultati di raccolta differenziata previsti dal nuovo Piano d’Ambito ed investendo su politiche di area vasta, così da escludere la realizzazione di un nuovo termovalorizzatore. “Con questo voto viene premiato il duro lavoro dei Comuni e della Provincia che in questi mesi hanno approfondito e costruito un modello organizzativo omogeneo tra le diverse realtà territoriali che porterà questa provincia al 67% di raccolta differenziata”, commenta il sindaco di Albinea Antonella Incerti, presidente dell’Assemblea Ato, per la quale” questo Piano considera la storia e l’esperienza di ciascun Comune, ipotizzando senza pregiudizi i modelli utili al conseguimento di un risultato virtuoso per tutto il sistema”.
 

Per l’assessore all’Ambiente della Provincia di Reggio Emilia, Mirko Tutino, “la definizione di un Piano unitario e coordinato che ci consenta di raggiungere e superare il 65% di raccolta differenziata in tre anni è un grande risultato, perchè non è semplice unire realtà diverse condividendo sia gli obiettivi sia i percorsi tecnici per ottenerli. Credo che la Provincia abbia esercitato quello che deve essere il suo ruolo: coordinare un sistema per raggiungere obiettivi virtuosi attraverso soluzioni condivise”. Chiude il sindaco di Reggio Graziano Delrio: “Il territorio reggiano si conferma, ancora volta, in grado di promuovere politiche coordinate e flessibili che, grazie al contributo dei cittadini e al loro grande senso di comunità, ci permettono di ottenere risultati ambiziosi ed importanti”. Per il sindaco inoltre, il Piano d’ambito “permetterà nei prossimi anni di mantenere una produzione di eccellenza nel sistema dei rifiuti”.