Reggio Emilia, 12 agosto 2011 - Senza telefono per tre giorni, niente fax e con la connessione internet riattivata parzialmente solo ieri. Da domenica notte, nella zona di via Garcia Lorca, a Masone, un intero quartiere continua a trovarsi con problemi alla rete telefonica. «Per chi, come me, ha un’attività in proprio questa situazione è insostenibile — denuncia l’investigatore privato Dante Davalli, 55 anni — Da lunedì, fino a ieri, non ho potuto ricevere ed effettuare telefonate, inoltrare fax o controllare la posta elettronica. La connessione internet veloce, l’‘adsl’, infatti non funziona».


Tutto è iniziato quando un’automobile, nella notte tra domenica e lunedì, ha colpito in pieno la centralina ‘Telecom’, a lato della via Emilia, frantumandola completamente. La stazione è stata «La macchina era una ‘Toyota’ con targa belga — racconta Davalli — sono riuscito a risalire al proprietario, ho già preparato una lettera per far causa all’assicurazione del conducente, tramite l’ Ufficio Centrale Italiano ossia l’Ufficio Nazionale di Assicurazione per i veicoli a motore in circolazione internazionale. Non è giusto essere danneggiati economicamente da un belga che si schianta proprio contro la centralina della nostra zona. Ho perso del lavoro a causa di questo incidente». I tecnici della Telecom si sono adoperati da lunedì per aggiustare la centralina, ma la linea telefonica è rimasta inattiva fino a ieri. «Manca ancora la connessione veloce a internet — ha spiegato ieri l’investigatore Davalli —, ma parte del danno è già stato fatto».


Ieri i telefoni hanno finalmente ripreso a squillare in via Garcia Lorca, la linea è stata infatti ripristinata dopo tre giorni e mezzo di silenzio assoluto. «Ho visto solo un tecnico al lavoro — commenta Davalli —, forse se ci fosse stato più personale operativo si sarebbe riuscito a risolvere più velocemente il problema e ricollocare una nuova centralina in minor tempo. Tre giorni senza linea sono tanti. Il presidente dell’associazione ‘‘La caramella buona’’ mi ha riferito che il numero verde anti pedofilia è rimasto inattivo in questi giorni, non è certo roba da poco».


Difficile quantificare i danni per il centro investigativo Davalli, il titolare parla «di un centinaio di euro per un incarico saltato, ma forse c’è chi ha provato a contattarmi sul telefono fisso o, come spesso accade, inviando un fax o una mail».