Reggio Emilia, 14 febbraio 2012 - ll matrimonio gay non e’ valido in Italia, ma il giudice civile Emilia Domenica Sabrina Tanasi ha accolto il ricorso presentato al Tribunale di Reggio Emilia da un ragazzo uruguayano sposato in Spagna con un cittadino italiano a cui era stato negato il permesso di soggiorno dalla Questura. Lo rende noto l’associazione Radicale Certi diritti che ha sostenuto il ricorso, presentato dall’Avv.
 

Giulia Perin, con cui non si e’ chiesto il riconoscimento del matrimonio spagnolo ma il diritto per i coniugi, sebbene non riconosciuti, ad avere una vita famigliare in Italia.

Nel ricorso si fa riferimento alla sentenza n. 1328/2011 della Corte di Cassazione che afferma: la nozione di ‘’coniuge’’ prevista dall’art. 2 d.lgs. n. 30/2007 deve essere determinata alla luce dell’ordinamento straniero in cui il vincolo matrimoniale e’ stato contratto; lo straniero che abbia contratto in Spagna un matrimonio con un cittadino dell’Unione dello stesso sesso deve essere qualificato quale ‘’familiare’’, ai fini del diritto al soggiorno in Italia.
 

Nella sentenza inoltre viene richiamata quella della Corte costituzionale n. 138 del 2010 che afferma: all’unione omosessuale, ‘’intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso’’, spetta ‘’il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia’’ e che il diritto all’unita’ della famiglia che si esprime nella garanzia della convivenza del nucleo familiare costituisce espressione di un diritto fondamentale della persona umana’’ ‘’Questa sentenza - sostiene l’associazione - rappresenta un grande passo avanti per l’affermazione della non discriminazione delle coppie dello stesso sesso, ora il Governo dovra’ riconoscere queste unioni tra i cittadini italiani, come richiesto dalla Corte Costituzionale con la sentenza 138/2010’’.