Reggio Emilia, 24 febbraio 2012 - Uno schianto tremendo, tra auto e bicicletta, verso le 21 dell’altra sera in via Fiocchetti a Codisotto di Luzzara, vicino alla stazione ferroviaria, appena fuori il centro abitato del paese. Ad avere la peggio è stato proprio il ciclista, portato prima all’ospedale Poma di Mantova e poi nella neurochirurgia del Borgo Trento di Verona.
 

I medici da subito sono stati chiari con i familiari di Rafik Fadili, 19 anni, marocchino residente a Villarotta di Luzzara con i genitori e i suoi tre fratelli: in uno stato di coma profondo, le speranze sono ridotte al lumicino. Rafik, forse rientrato da un giro in treno, tornava a casa in sella a una vecchia bici. Sembra, inoltre, che nel pomeriggio avesse girato per aziende, alla ricerca di un posto di lavoro.


In un tratto di strada privo di illuminazione, all’altezza di uno dei ponti della strada Cispadana, si è verificato lo scontro con un’auto Suzuki che giungeva dalla direzione opposta, condotta da una ragazza di 25 anni, di Casoni: «Era in centro alla strada. Ho tentato di evitarlo, ma non ci sono riuscita», ha raccontato la giovane, ancora sotto choc, ai carabinieri di Gualtieri, intervenuti per i rilievi coi colleghi del nucleo radiomobile di Guastalla. Pare inoltre che il ciclista avesse le cuffiette nelle orecchie, per ascoltare musica dal telefonino. Già all’arrivo dei volontari della Croce rossa di Suzzara e dell’automedica di Guastalla, le condizioni di Rafik sono apparse disperate. Le prime intense terapie hanno permesso di stabilizzare in qualche modo le funzioni vitali. Poi, a sirene spiegate, è stato portato all’ospedale di Mantova e, nella notte, trasferito d’urgenza al Borgo Trento di Verona, dove il giovane è stato sottoposto a un delicato intervento in sala operatoria.