Reggio Emilia, 7 marzo 2012 - Al via a Reggio Emilia la riqualificazione del patrimonio storico delle Officine reggiane, donato a luglio del 2011 dall’imprenditore Luciano Fantuzzi al Comune. I documenti, oltre 800 tra registri, volumi, raccoglitori vari, che vanno dai primi anni del ‘900 agli anni ‘70, e i progetti tecnici degli aerei che venivano costruiti, sono stati in parte trasferiti a dicembre scorso nel Polo archivistico gestito da Istoreco dove, con un finanziamento statale della Soprintendenza archivistica regionale di 30.000 euro, inizieranno le operazioni di inventario, riordino e schedatura del materiale. Entro l’estate si stima inoltre di poter trasferire la restante parte del patrimonio documentale della storica azienda reggiana nella ex falegnameria dei magazzini comunali in via Mazzacurati.
 

A presentare il progetto, oltre all’assessore comunale alla Cultura Giovanni Catellani, è il soprintendente regionale ai Beni archivistici Stefano Vitali che commenta: “Qui dentro non c’è solo la storia di una fetta importante di Reggio Emilia ma c’è una componente fondamentale della memoria dell’Italia intera perchè le Reggiane hanno rappresentato una delle vette dell’esperienza industriale italiana fra fine 800 e soprattutto 900”. Quindi, prosegue, “c’è la memoria di una Italia che è praticamente purtroppo scomparsa, che bisogna fare assolutamente in modo che non finisca del tutto”. Questo archivio, dice ancora Vitali, “è la fonte principale per scrivere questa storia: la storia della tecnologia, della classe operaia della capacità, imprenditoriale italiana. Direi che costituisce un elemento forte dell’identità reggiana, regionale e nazionale e si pone al pari di altri archivi d’impresa come quell’dell’Ansaldo, della Fiat, o della Ducati”.

 Soddisfazione anche da Luciano Fantuzzi: “Sono anni che sto lottando per trovare una collocazione a questo archivio. Ritengo di aver donato alla città un patrimonio non solo del valore intrinseco ma anche di immenso valore storico e culturale”. Coinvolta infine nel progetto anche l’università di Modena e Reggio Emilia: “Soprattutto ora che decolla il Tecnopolo dal punto di vista dell’Università il tema della riqualificazione del patrimonio delle Reggiane diventa per noi strategico”, afferma il prorettore Luigi Grasselli.