Reggio Emilia, 12 marzo 2012 - I giudici non devono stare in tribunale solo per dare sanzioni, per decidere chi ha torto e ragione. Possono, devono, dispensare servizi di sostegno alla collettività. E’ la filosofia che il presidente del tribunale Francesco Caruso, la presidente della sezione civile Rosaria Savastano e la dirigente Ivonne Pavignani vogliono attuare da oggi con un’iniziativa-pilota che inciderà in profondo su un istituto in via di grande espansione, l’amministratore di sostegno. A palazzo di giustizia, infatti, entra in funzione uno sportello informazioni e assistenza in merito all’amministratore delle persone dichiarate non autonome, anziane o disabili: così si agevolano i cittadini e i familiari di soggetti deboli, compito pesantissimo fino a ieri appannaggio della cancelleria della volontaria giurisdizione. Solo un dato: nel 2011 sono state 256 le richieste, a Reggio, di avere un amministratore di sostegno per la gestione degli interessi giuridici ed economici. L’effetto: code spaventose in cancelleria, liti per la conquista dei numeri, tensione con il personale.
 

Il progetto si chiama «Non più soli». Coinvolge il volontariato: è questo l’aspetto innovativo e quanto mai lodevole dell’operazione. Otto volontari debitamente formati - Liliana Mancinelli, Rita Zambonini, Florisa Mariani, Bruno Rolle, Conchita Nicolau, Ivan Pinotti, Emanuela Lazzerotti, Fabrizia Pini, Enrico Bonacini - si alterneranno allo sportello a disposizione del pubblico per facilitarli nelle informazioni e nelle compilazioni di atti (la modulistica verrà anche inviata per mail). Così si accorceranno i tempi di ottenimento dell’amministratore di sostegno. Finora l’attesa era tra i tre e i quattro mesi dal momento del ricorso, obiettivo è arrivare a sessanta giorni.
 

Ma chi partecipa al progetto insieme al tribunale? L’associazione di volontariato DarVoce, presente ieri con il presidente Tito Gobbi, Anna Ganapini e Lucia Piacentini, il Comune di Reggio, l’Unione Comuni Tresinaro Secchia, l’Ausl reggiana, la Provincia. Al tribunale, per l’occasione, sono stati donati computer e stampanti, vecchiotti ma non abbastanza per essere buttati perchè, come ha detto Tito Gobbi, «la fame aguzza l’ingegno».
 

A una conferenza stampa in aula d’assise hanno parlato anche i due giudici tutelari che seguono in prima persona le procedure per assegnare le amministrazioni di sostegno. Luca Ramponi e Chiara Zompì hanno sottolineato anche l’importanza della collaborazione con gli avvocati: per fare l’amministratore di sostegno, infatti, occorre «autorevolezza, capacità di comunicazione» nel rapporto col beneficiario e con la famiglia, in situazioni spesso molto difficili da gestire. Orari dello sportello nella prima fase: da lunedì a giovedì dalle 9,30 alle 12,30 e al lunedì pomeriggi dalle 14,30 alle 17. In seguito sarà anche possibile prenotare l’appuntamento telefonando.